Lo hanno incrociato in pochi e lui non li ha incuriositi. Niente tracce. Un uomo invisibile venuto dalla Spagna. Meglio così: Eduardo Macia è una spia calcistica e deve portare a casa notizie fresche. (...) Il fatto è che Macia nei mesi scorsi è stato spesso a Firenze senza essere individuato, né calcolato come dicono a Roma: niente che lo avvicinasse alla Fiorentina, a parte la presenza allo stesso tavolo di Corvino nel ristorante vicino allo stadio. Una compagnia scomparsa a metà marzo dopo il divorzio fra il ds e la società viola: periodo difficile per Macia, che forse pensò di lasciare la Fiorentina per senso di solidarietà verso il dirigente che l’aveva scelto a novembre, ma la società lo invitò a restare e Corvino cavallerescamente non si oppose, lasciando la scelta all’uomo invisibile: alla proprietà era piaciuto il lavoro sottotraccia dello spagnolo archiviatore di dati, erano rimasti impressi i movimenti automatici dell’osservatore ispirato.
stampa
Macia, l’«uomo di Corvino» e il mercato invisibile
Le sue relazioni hanno affascinato la Fiorentina
Raccontano di relazioni tecniche così precise da affascinare gli amanti di calcio e gli psicologi. Dettagli infinitesimali sul conto di calciatori sconosciuti, particolari non solo tecnici ma anche proiettati sul concetto più ampio — infinito — della persona. Per ora il mercato della Fiorentina è racchiuso nel gigabyte di Macia e non abbiamo dubbi che sia un gran mercato, ancorché virtuale. Tradurlo in èratica sarà solo in parte un problema di Macia, che era stato «confermato» anche da Oriali nel corso dei contatti con la società. Dopo Valencia (dove conobbe Ranieri) e Liverpool (feeling con Benitez), l’uomo invisibile sta scalando posizioni a Firenze. Per arrivare dove? E soprattutto: gli interessa arrivare da qualche parte?
Angelo Giorgetti - La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA