Non solo in campo, rosa trasformata, o sulla panchina, da Miha-Rossi a Montella, e ovviamente (mettendo a confronto i risultati attuali con quelli della scorsa stagione) in classifica.
stampa
Macia, l’uomo della rivoluzione
Arrivato con Corvino, ora è la guida di Pradè
Nel 2012 che oggi finisce in archivio, la Fiorentina ha vissuto anche una rivoluzione tecnico-dirigenziale destinata a segnare un’epoca.
In poco più di due mesi (fra le metà di marzo e la fine di maggio) i Della Valle hanno deciso di chiudere l’era Corvino per iniziare la gestione Pradè. Una scelta traumatica, per come, dopo tante stagioni, si è arrivati all’addio di Corvino (esonerato al termine del 5-0 subito dai viola con la Juventus), una scelta che ha avuto come filo conduttore la figura di Eduardo Macia, ingaggiato (novembre 2011) in veste di assistente di Corvino e oggi braccio destro di Pardè, con la qualifica di direttore tecnico del club.
E la svolta tecnico-dirigenziale della società ha avuto immediate — e inevitabili — ripercussioni nel metodo e nello stile con cui la Fiorentina si pone davanti al mercato. Corvino e Pradè lavorano in modo molto diverso e Macia è stato forse il traghettatore più adatto a favorire un cambio di passo che altrimenti sarebbe potuto essere difficile da interpretare.
Il mercato di Corvino (specie nelle ultime sessioni) era stato un mercato attendista, rigido, quasi sempre segnato dal voler imporre il prezzo (per acquisti e cessioni) che secondo l’ex ds gigliato era il più vicino alle regole del mercato del pallone.
Diversa, molto diversa, la tattica di Pradè che punta dritto sull’obiettivo (concordato con Macia e soprattutto con l’allenatore Montella) e si presenta al tavolo della trattativa con i soldi giusti affinchè l’operazione si chiuda in tempi brevi. Senza chiedere sconti, senza dettare cifre. E quindi senza strascichi.
E veniamo a Macia. Con Corvino, l’attuale dt si occupava prevalentemente di segnalare al ds i nomi di gicoatori da mettere nel mirino o per i quali fare un passo in avanti. Con Pradè, il dirigente spagnolo, è coinvolto in prima persona nelle trattative, specialmente quando la Fiorentina (vedi gli affari con il Villarreal) deve muoversi all’estero.
C’era Macia, il gennaio scorso, al lavoro con Corvino, e forse fu proprio un anno fa che la Fiorentina si avvicinò per la prima volta a Borja Valero. E c’era Macia, quando a luglio, Pradè è volato a casa del Villarreal e ha strappato il sì del centrocampista e quello di Gonzalo Rodriguez.
Finisce il 2012, dunque, e con l’anno che se ne va, si chiude anche una delle pagine più lunghe della storia del mercato della Fiorentina. Da Corvino a Pradè, Della Valle ha voltato pagina.
La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA