stampa

Ma è calcio totale o no? L’anima orange di Paulo

Tra calcio totale e il tiki-taka, ecco il gioco della Fiorentina

Redazione VN

Sul Corriere Fiorentino viene fatta una digressione storica sul calcio totale e un richiamo al tiki taka. Ecco un estratto del pezzo che potete trovare integralmente nel quotidiano oggi in edicola:

La Fiorentina cos’è? Un po’ d’Olanda, un po’ di Barcellona, ma soprattutto un po’ di se stessa perché molto deve al suo recente passato. Il calcio ci riporta spesso indietro alla riscoperta delle sue grandi rivoluzioni o semplicemente evoluzioni ed è una passeggiata che, prendendo come pretesto la Fiorentina di oggi, possiamo anche permetterci. Ha qualcosa in comune la squadra di Paulo Sousa con il calcio olandese di Rinus Michels? L’ «arancia meccanica» come veniva chiamata l’Olanda con una punta di ammirato disprezzo per la sua presunta monotonia, nacque in modo sorprendente in un Paese di allora bassa reputazione calcistica.

(...) Un po’ di Olanda, come in quasi tutto il calcio. Un po’ di Barcellona, come capita soltanto a chi può permettersi di scegliere quella strada. Questo si può anche rintracciare nella Fiorentina a cui Montella ha trasmesso una confidenza con il gioco e con il possesso del pallone che sono rimaste intatte, anzi si sono rafforzate con Sousa che ha apportato alcuni fondamentali correttivi: un centrocampo più incontrista ma ugualmente tecnico, una squadra più corta e meno scoperta, qualche momento di rapidità, di cambio di marcia, con Ilicic, con Kalinic e ora anche con Bernardeschi. C’è poi una componente inafferrabile e non programmabile di buona sorte, con molte partite girate bene fin da subito, che è un ottimo e favorevole indizio. La squadra è convinta non di somigliare a qualcuno, ma di essere se stessa. Prima in classifica, chi l’avrebbe detto?