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L’orgoglio dei DV contro le sterline di Mancini

L’ultima sfida per il futuro: l’analisi di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Felici e soddisfatti per aver riscoperto clamorosamente “il gioco del pallone” dopo due anni e passa di buio totale, adesso prepariamoci agli ultimi giorni prima del via, giorni decisivi per stabilire una volta per tutte la rosa della nuova Fiorentina e la sua reale dimensione tecnica. Se non esistesse un caso Jovetic ancora aperto (non certo per la proprietà della Fiorentina, ma per l’agente del montenegrino) tutto sarebbe abbastanza tranquillo. Pradè e Macia dovrebbero portare a Firenze una punta abituata alla doppia cifra e il mercato in entrata potrebbe chiudersi qui, anche se poi con le uscite di Cerci e Vargas ci può stare che arrivi a Firenze anche una riserva per Pasqual. Per il resto non sarebbero previsti più colpi di scena: a cinque giorni dal campionato dare via Jovetic avrebbe davvero poco senso, tanto che quando abbiamo visto Jo-Jo con la fascia di capitano abbiamo pensato che il tormentone fosse definitivamente chiuso, almeno per questa stagione. Solo che Fali Ramadani e i suoi soci mica vogliono mollare il colpo.

Con la Juve il discorso è chiuso ma adesso c’è Mancini, che tesse le sue trame guardando a Firenze e ai suoi pezzi migliori. La brillante e nuovissima idea del City e di Ramadani è l’accoppiata Jovetic-Nastasic. Tanto paga lo sceicco, che vuoi che sia. Sì, ma quanto? La Fiorentina al momento smentisce qualsiasi offerta e relativa trattativa concreta. Però conferma che sabato Ramadani ha accennato a Pradè la volontà del City, e se l’infortunio di Aguero (uscito in barella toccandosi il ginocchio) dovesse essere grave è evidente che la voglia di parlare si trasformerebbe in una offerta tirata giù in tempi rapidissimi. Va detto che se sulla possibile partenza di Jovetic già si era lavorato elaborando strategie alternative (la coppia Quagliarella-Osvaldo, per esempio, ma anche altre possibilità), l’ipotesi che Nastasic, 19 enne di qualità tecniche e caratteriali incredibili, possa partire non solo non è mai stata presa in considerazione ma appare comunque una pazzia, considerando l’età del ragazzo e i suoi margini di crescita, sia dal punto di vista tecnico che da quello della valorizzazione del cartellino.

Insomma, la Fiorentina, che finalmente è tornata dopo anni a costruire una squadra lavorando compatta intorno alle idee del tecnico, non può permettersi di ribaltare tutto a poche ore dal via e, soprattutto, non ha neanche voglia di subire gli assalti dei soliti procuratori, anche perché oltre alle idee è tornato a brillare anche un bel po’ di orgoglio. Naturalmente, resta sempre la variabile chiamata “follia”. Tipo 50 o 60 milioni messi sul tavolo cash dallo zio ricco del Qatar. In quel caso, se lo stesso Jovetic si mettesse pure a fare le bizze, ci sarebbe poco da fare. Invece non riusciamo a pensare proprio che Nastasic possa sistemarsi su quel piano, perché alla sua età giocare in una squadra come la Fiorentina (questa Fiorentina) è la soluzione migliore che c’è: per crescere e mostrare tutto il valore senza eccessive paranoie da stress. Ma in attesa di capire le mosse del City, ciò che dovrebbe rassicurarci è il profondo cambio di passo che nel frattempo la società ha fatto nei rapporti col resto del pianeta calcio. L’orgoglio ritrovato da Adv, il desiderio di riconquistare il calore della gente mettendo insieme nuove ambizioni e voglia di spettacolo lasciano intendere che la società, nel pieno rispetto reciproco e dei ruoli, non intende accettare imposizioni da nessuno e né sentir parlare di accordi sulla parola relativi e presunte clausole rescissorie. Insomma, presentarsi con 30 milioni per Jovetic potrebbe anche non servire a niente. È la Fiorentina che detta le regole. Finalmente.

Benedetto Ferrara - La Repubblica