Il formidabile sinistro che Larrondo ha fatto scoccare a Bergamo in mezzo alla sorpresa generale, compresa forse anche la sua, ha portato per la prima volta l’ex del Siena sotto i riflettori. E stato come aver scoperto un nuovo ospite nella casa viola. Perché sul conto di Marcelo pochissime indicazioni erano arrivate dalle apparizioni in campo: perfino la deviazione in gol contro il Chievo (assist teso di Toni) era sembrata una carambola involontaria, piuttosto che un rimbalzo calcolato.
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L’occasione di Larrondo. Ma…
Il numero 18 è favorito per partire dal 1′, El Hamdaoui…
Un cicognone indefinito e senza ritmo, così i più scettici avevano catalogato Marcelo, seppure concedendogli qualche lampo di eleganza nei controlli. E poi quell’apparizione malinconica a Cagliari... Ma anche lì — pur restando a cosmica distanza dai palloni per quasi un’ora — Larrondo aveva sfiorato il pareggio con un colpo di testa nel finale. Stai a vedere che...
Dall’esterno è difficile definire Larrondo, ma anche dall’interno devono esserci giocatori più inquadrabili se perfino Montella ha preso tempo per certificare un giudizio definitivo sull’attaccante argentino parcheggiato per 4 anni a Siena. Su di lui ha scommesso Serse Cosmi e altri osservatori giurano che i numeri di Marcelo sono rimasti in naftalina per mancanza di opportunità. A forza di restar fuori, uno si può anche deprimere.
Spera di giocare anche El Hamdaoui, che diversamente da Marcelo ha una spettacolare fiducia in se stesso. Anche troppa, quando cerca di dribblare anche Montella che gli urla di passare la palla. Le caratteristiche non si cambiano, El Hamdaoui a Bargamo ha dato comunque una dimostrazione di buona volontà.
Oggi potrebbe meritare la conferma.
La Nazione
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