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Lo stress di Gamberini, prima promosso poi escluso

Gamberini, storia di un capitano involontario. Per il ds spunta il nome di…

Redazione VN

Panchina contro Inter e Roma per Gamberini e mancata convocazione a Bergamo (giustificazione: infortunio muscolare). Un dolore che è aumentato, come lo spread, alla vigilia della partita. Stesso percorso più o meno per Montolivo, fuori da quando ha ricevuto il cartellino giallo che non gli ha permesso di partecipare alla partita contro il Milan, che sarà la sua prossima squadra.

Il vecchio e il nuovo capitano finiti ai margini nella parte finale di campionato, con alle spalle situazioni e storie diverse. Molto. Ma a quanto pare il risultato è lo stesso.

Gamberini è in scadenza di contratto nel 2013 e vorrebbe sinceramente prolungare a Firenze (c’è già stato un incontro fra il suo procuratore e l’Ad Mencucci), Montolivo ha già deciso da più di un anno che questa non è aria per lui, c’è il Milan che l’aspetta per giocare a livelli più alti.

Ma la differenza fondamentale è questa: Gamberini è il capitano scelto dalla società dopo la degradazione estiva di Montolivo e questo marchio l’ha danneggiato nel corso di tutta la stagione sbilenca, un periodo con pochi eroi e molti colpevoli: è come se addosso a Gambero si fosse rovesciata una parte del malcontento che i tifosi hanno destinato alla società.

Un danno collaterale, come si dice in gergo, nei giorni feroci dell’astio fiorentino contro la proprietà: e allora giudizi acidi contro il capitano dell’azienda, anche quando giocava bene, per antipatia traslata o complicità presunta.

Una situazione che certo non è stata innescata da Gambero, che è diventato un contestato di rimbalzo nonostante in pochissime partite abbia offerto prestazioni deludenti. Fra queste resta in mente il fallo da rigore commesso a Catania, poi decisivo per la sconfitta, con esclusione nel match successivo contro la Juve (0-5). Come abbia interpretato Rossi l’intervento in area su Bergessio — un fallo ingenuo, questo sì — è difficile saperlo, ma il mancato feeling fra il capitano e l’allenatore si può misurare anche dal fatto che Natali — protagonista in negativo contro l’Inter all’andata e il Chievo con l’assist a Pellissier — sia sempre stato confermatissimo. L’infortunio di ieri può essere stato più o meno diplomatico, resta il fatto che il nodo-Gamebrini dovrà essere sciolto alla fine della stagione, anche per non far andare in scadenza di contratto un altro protagonista degli ultimi 7 anni viola.

Capitolo direttore sportivo: si aggiunge alla lista anche il nome di Ariedo Braida, 66 anni, da 25 nel Milan. Lui smentisce secco, la pista però non risulta del tutto pellegrina. Insieme a quelle che portano a Oriali, Sartori e Lo Monaco. Ma prima, come dice Rossi, la Fiorentina deve salvarsi.

Angelo Giorgetti - la Nazione