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Lo strano mal di trasferta: perdere è meglio che pareggiare

Preoccupano più i due X esterni che non le gare perse a Napoli e Milano

Redazione VN

“In Italia si guarda solo il risultato, mai la prestazione”. La frase preferita da ogni allenatore che si rispetti serva da spunto per una domanda. La Fiorentina soffre o no di mal di trasferta? Qualche sintomo lo presenta, per la verità, e se i numeri non dicono tutto di certo aiutano a capire. Del resto basta guardare la classifica. Nelle gara in casa solo Juventus e Napoli hanno fatto meglio dei viola, con quattro vittorie su quattro contro i tre successi e un pareggio della banda Montella. Il problema (appunto) sono le partite fuori casa. E non solo per i tifosi, ormai definitivamente persi tra tessere, restrizioni e deleghe. Anche la squadra soffre, lontano da casa. E le cifre sono chiare, quattro reti fatte, sei subite, zero vittorie, due pareggi e due sconfitte, quelle con con Napoli ed Inter. E qua si torna al punto di partenza. Perché al San Paolo, per esempio, la Fiorentina non meritava certo di perdere. Anzi. Se Mazzarri dice di aver dominato la partita di sabato allo Juventus Stadium allora Pizarro e compagni in casa sua lo hanno preso a pallonate. Tra l’altro, a Napoli, è arrivato l’unico gol esterno di un attaccante, Jovetic. A San Siro, invece, qualche problema c’è stato. Squadra a tratti lunga e poco attenta in difesa ma l’atteggiamento era quello giusto. Semmai sono mancate attenzione e cattiveria.

Le due sconfitte, per intendersi, vanno pesate. Immeritata la prima, forse giusta ma con prestazione comunque positiva quella di Milano. Preoccupano di più invece i due pareggi. Perché arrivati contro avversari decisamente alla portata (Parma e Chievo) e con prestazioni al di sotto di uno standard che, va detto, finora è stato decisamente alto. Al Tardini, per dire, la Fiorentina si è inspiegabilmente consegnata agli attacchi degli uomini di Donadoni dopo un primo tempo dominato. L’intenzione (inconscia probabilmente) era proteggere il vantaggio. Un comportamento mai visto al Franchi, quando i viola attaccano sempre e comunque. Anche se avanti nel punteggio. Domenica invece si è vista probabilmente la peggior prova di questo avvio di stagione. Andamento lento, gambe e testa più pesanti del solito. Capita, per carità, ma è il primo, vero indizio di una difficoltà reale. La Fiorentina è terza nella classifica “casalinga” e quindicesima in quella delle partite esterne. Qualcosa vorrà pur dire. Per Montella “non esiste un tabù trasferta”. Contro il Genoa, tra dieci giorni, ne sapremo di più.

Matteo Magrini - La Repubblica