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Lo scacco matto di Allegri (lì in mezzo)

Aquilani ha fatto rimpiangere Pizarro e Badelj. L’assenza di un mediano di spessore è un problema annoso

Redazione VN

La differenza si è vista soprattutto lì. Il centrocampo bianconero ha letteralmente dominato quello viola, troppo più fragile sia fisicamente che tecnicamente. Senza il professore Pirlo e il golden boy Pogba, Allegri ha saputo imbrigliare il palleggio di Montella, annullando il pressing iniziale della Fiorentina e costringendo i viola nella propria metà campo. Paradossalmente dunque le assenze bianconere hanno pesato meno di quelle di Pizarro e Badelj, registi viola costretti a soffrire in tribuna.

Aquilani davanti alla difesa ha fatto quello che ha potuto, ma il Principino (per altro lontano dalla condizione migliore) non ha né l’abitudine, né le caratteristiche giuste per far dimenticare uno come il Pek. Il gioco della coperta corta ha portato Montella a inventarsi Borja Valero davanti alla difesa, con Aquilani riportato nel classico ruolo di mezzala, ma neppure questo tentativo ha dato i frutti sperati: Marchisio (e meno male che doveva essere infortunato) infatti è diventato l’autentico signore del centrocampo, con Vidal solito guerriero instancabile e Pereyra bravissimo nello sdoppiarsi tra il ruolo di trequartista e quello di terzo attaccante largo a destra. Visto com’è andata, qualcuno ha addirittura rimpianto la grinta di Kurtic, ma il problema di fondo resta lo stesso: la Fiorentina insegue un mediano da almeno tre sessioni di mercato, ma ancora Pradè e Macia non sono riusciti a portare quel rinforzo che tanto serve a Montella. Fernando è stato a lungo trattato, Stambouli ha preferito la Premier, mentre a gennaio la faccenda Cuadrado ha magnetizzato ogni attenzione.

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Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino