DA FUORI rosa a fuori mercato. Per ora. Strana storia quella di Ljajic, passato in poco tempo da grande promessa a talento spento: fino a diventare l’obiettivo della rabbia, mista a frustrazione, di Delio Rossi. Un campionato terminato ai margini della prima squadra, un rapporto con il tifo ai minimi termini ed una cessione praticamente scontata. Poi è successo qualcosa. L’arrivo di un tecnico, Montella, che ha chiesto espressamente di poterlo valutare. Il trasferimento in prestito al Torino bloccato. Ed un precampionato a tutto gas, fatto di lavoro, concentrazione e gol.
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Ljajic si gioca la seconda occasione
Il Novara nel suo destino, ma deve battere la concorrenza di El Hamdaoui
Roba nuova per Adem, che fino ad ora a Firenze ha alternato lampi di classe (pochi) a periodi di buio (decisamente più lunghi). A volte poi, a rendere una storia ancora più interessante ci si mette il destino. Che sotto forma di sorteggio ha regalato ai viola il Novara in Coppa Italia. Squadra, quella di Tesser, che il 2 maggio scorso osservò da posizione privilegiata quanto accadde al momento della sostituzione di Ljajic. Inutile ricordare la scena, le botte, gli insulti, e le decisioni seguenti. Che portarono all’esonero del tecnico e all’accantonamento (fuori rosa) del calciatore. Molto più importante soffermarsi invece su cosa potrebbe maturare domani. Ovvero l’inizio della seconda vita calcistica a Firenze di Ljajic. Dal Novara al Novara quindi, magari riproponendo quanto invece accadde nella gara di andata sempre contro i piemontesi. Un 3-0 in trasferta che coincise con la miglior prestazione dello stesso Ljajic in maglia viola, condita da gol ed assist per l’amico-compagno Jovetic. Domani potrebbe essere nuovamente Ljajic ad affiancare JoJo là davanti. C’è da battere la concorrenza di El Hamdaoui, ma le risposte che Montella ha ricevuto da Adem in queste settimane di lavoro sono più che positive. A Moena è stato fra i migliori, e nelle amichevoli ha sempre lasciato il segno. Tralasciando le goleade contro le improbabili formazioni della Val di Fassa, si registrano in ordine: traversa con una gran botta da fuori contro il Verona, gol splendido nel match contro l’Aris. Ed ancora guizzo ad Istanbul sventato in maniera prodigiosa dal portiere del Galatasaray Muslera ed ancora rete (su punizione) due giorni fa a Viareggio.
In tutto questo anche una duttilità tattica che lo ha portato ad adattarsi sia nel 4-3-3 che nell’attuale 3-5-2. Pensare ad una maturazione improvvisa e compiuta non sarebbe reale. Poco il tempo passato dall’ultimo “colpo di testa” e troppo il cammino da compiere per arrivare ad un giocatore formato. Logico invece sperare in un processo di crescita finalmente partito nella maniera giusta. Adesso tocca a lui iniziare a far fruttare l’investimento societario (quasi 7 milioni) facendo cambiare idea ai molti che pensano all’ennesimo talento sprecato nel calcio. A partire da domani.
Giovanni Sardelli - La Repubblica
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