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Licenze Uefa, 13-7 per i sì. Il Genoa ricorre, Samp ok

Tredici sì, sette no. Apparentemente il responso della Commissione di primo grado della Figc è inquietante: sette club di Serie A cui è stata negata la licenza Uefa sarebbero l’ennesimo …

Redazione VN

Tredici sì, sette no. Apparentemente il responso della Commissione di primo grado della Figc è inquietante: sette club di Serie A cui è stata negata la licenza Uefa sarebbero l’ennesimo segnale della crisi del nostro movimento. In realtà, delle sette rispedite al mittente cinque — Parma, Cesena, Cagliari, Empoli, Chievo — non ci hanno nemmeno provato. Del resto, il Manuale delle Licenze Uefa obbliga le società militanti nella massima serie a presentare la richiesta, ma non le costringe a inviare pure la documentazione necessaria a soddisfare i cinque criteri di ammissione alle coppe europee: sportivo, infrastrutturale, organizzativo, legale, economico. Perciò, quelle cinque hanno lasciato subito perdere, non potendo ambire a un piazzamento europeo. Le altre due escluse, Palermo e Genoa, dopo un’iniziale indifferenza hanno provato a rientrare in corsa, ma fuori tempo massimo per i rigidi parametri imposti dall’Uefa, cui deve sottostare la Commissione Licenze della Figc.

RINCORSA È soprattutto il caso del Genoa di Preziosi. Non ha rispettato le prime scadenze, quando era lontana dalla zona Europa League. Dopo averla avvicinata con una serie di risultati utili, ha provato a integrare la documentazione mancante, ma non c’è stato niente da fare. Al momento è un’avversaria in meno per Inter e Torino. Licenza negata ai rossoblù dalla Commissione di primo grado, nelle prossime due settimane la palla passerà al secondo grado, cui il Genoa ha annunciato ufficialmente reclamo. Con quante speranze? Poche, ma non nulle. Chissà che non possa spostare qualcosa l’annunciata ricapitalizzazione da 25 milioni di euro, che Preziosi ha promesso per la prossima settimana. Probabilmente il Genoa dovrà giocarsi questa partita fino in fondo, all’Alta Corte del Coni, che esprimerà la sentenza definitiva. Tra le 13 «virtuose» ci sono tutte le altre in lotta per un posto in Europa, compresa la Sampdoria di Ferrero, che molti nei giorni scorsi avevano dato in bilico. Niente affatto, soddisfatti i requisiti richiesti dall’Uefa, al pari delle altre.

E LA RIFORMA? Tanto che la Figc, al momento, ha altre urgenze e preoccupazioni. Innanzitutto, stilare un documento comune sulla regolamentazione dei rapporti tra giocatori e tifosi, da portare al prossimo Consiglio federale. Poi, trovare la quadra sulla benedetta riforma dei campionati, il capitolo che più sta a cuore a Tavecchio. In questo senso, la prossima settimana è decisiva: tra martedì e venerdì il presidente federale riunirà intorno ad un tavolo le leghe, provando a ridurre la distanza ancora ampia tra Beretta (Lotito) e Abodi. La minaccia di spedire il pacchetto al Coni è sempre attuale.

Alessandro Catapano - La Gazzetta dello Sport