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L’Europa di Montella, il grande azzardo da cinquanta milioni

Quando Montella ha pensato alla formazione per il Verona ha fatto una scelta precisa: prima di tutto l’Europa. Non si spiega altrimenti quel turn over massiccio che ha visto riemergere …

Redazione VN

Quando Montella ha pensato alla formazione per il Verona ha fatto una scelta precisa: prima di tutto l’Europa. Non si spiega altrimenti quel turn over massiccio che ha visto riemergere dal nulla giocatori dimenticati. E magari è pure giusto così. Senza perdere d’occhio, però, la classifica. Il sesto posto costringerebbe la Fiorentina ai preliminari di Europa League e sconvolgerebbe il lavoro estivo e, forse, anche gli impegni internazionali. (...)

Ma non c’è solo l’aspetto sportivo da considerare. Anche se alzare una coppa in Europa farebbe schizzare le quotazioni della squadra viola e regalerebbe il primo trofeo (prestigiosissimo) ai Della Valle. Di mezzo ci sono anche i soldi. Facendo due calcoli molto apprtossimativi, vincere l’Europa League vale circa una cinquantina di milioni. Una parte (piccola) di soldi arriverebbe direttamente dalla vittoria, l’altra, più consistente, dall’accesso alla Champions League. Oltre trenta milioni, più o meno. Senza considerare che i contratti con gli sponsor lievitano e se passi la fase a gironi i soldi aumentano. Insomma, se la Fiorentina vince l’Europa League si mette in tasca circa metà del suo bilancio di un anno, con tutto quello che di positivo questo può significare. E non dimentichiamo i Della Valle. Un successo in Europa probabilmente li spingerebbe a investire ancora per far fare al progetto un ulteriore salto in avanti.

Dunque Montella e i suoi giocatori non hanno via d’uscita: vincere l’Europa League è l’obiettivo. E forse lo è sempre stato. Montella lo ha puntato già in estate. Molto di più del terzo posto, obiettivamente difficile da raggiungere. Strada facendo ha poi rafforzato le sue convinzioni. In Europa la Fiorentina ha un’altra marcia, un altro appeal.

Eliminare la Dinamo, comunque, non è cosa facile. Il gol di Babacar nella gara di andata mette la Fiorentina un pochino più avanti degli ucraini, ma serve una partita perfetta per uscirne fuori senza graffi. E poi? Poi si vedrà. Arrivati alla semifinale si gioca contro le più forti. C’è il rischio di incontrare il Napoli, ma in una sfida di andata e ritorno tutto può succedere. L’ideale sarebbe che passassero anche Dnipro e Zenit, così se la Uefa conferma che le squadre russe e ucraine non si possono affrontare, la Fiorentina eviterebbe il Napoli. Ipotesi. Possibilità. Chiacchiere. Prima di arrivare alla semifinale ci sono ancora novanta minuti da giocare. A Firenze domani sera sarà un’altra battaglia. «Dobbiamo dimenticare la partita con il Verona e concentrarci sulla Dinamo» ha detto Montella lunedì sera.

Giusto. Ora tutti gli sforzi vanno messi dentro questa gara che non ammette errori. La Fiorentina vuota vista contro il Verona deve fare spazio al gioco e alla creatività di Salah & Co. E chissà che in una notte così anche Gomez non si esalti e recuperi almeno in parte il suo talento. Serve un gol alla Fiorentina, meglio due. Ma, soprattutto, serve una prestazione da squadra ambiziosa.

Dopo di che si faranno due conti e vedremo come la squadra viola dovrà affrontare i prossimi impegni rimanendo in equilibrio tra campionato (per staccarsi dal sesto posto) ed Europa League. Ma tenendo sempre viva l’idea di quella coppa che vale cinquanta milioni e una bella botta di orgoglio. Sarebbe incredibile portarla a Firenze. E non solo per l’aspetto economico, che comunque in regime di fair play finanziaro ha il suo perché, ma per tutto quello che rappresenterebbe per la città, per la squadra e per i Della Valle, che aspettano da anni di godersi una notte da vincenti.

Giuseppe Calabrese - la Repubblica