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Leo, nessuno come lui: “E’ incredibile”

Messi, uffa. Se il calcio è uno sport che si gioca in 11 e vinceva sempre la Germania, il Pallone d’oro è un premio al quale partecipano in 23 e …

Redazione VN

Messi, uffa. Se il calcio è uno sport che si gioca in 11 e vinceva sempre la Germania, il Pallone d'oro è un premio al quale partecipano in 23 e vince soltanto l'argentino. Ancora Messi: 2009, 2010, 2011, 2012. Ma questo è il più importante, è il record: quarto consecutivo. Storia da riscrivere. Cancellato Michel Platini. Mandata al diavolo la presunta rivalità con Cristiano Ronaldo: no, il fenomeno è soltanto lui. Gli manca il Mondiale: Brasile 2014 non è in teoria il luogo in cui astri e bioritmi dovrebbero baciare l'Argentina. Ma il giorno in cui solleverà la coppa – e accadrà – Messi avrà superato Pelé, Maradona, Di Stefano e tutti gli altri. Tutti. Ieri ha messo in fila Cristiano Ronaldo e il silenzioso Iniesta. Qualcuno aveva dubbi?

«Maradona? Nooo»

Avesse con le parole la stessa facilità con la quale tocca il pallone, potrebbe recitare la Divina Commedia. Invece – ingolfato oltretutto in un'inguardabile giacca a pallini bianchi, tipo clown – non va oltre frasi di circostanza mentre CR7, figo, sfrontato, multilingue, ha gli occhi umidi di pianto ma regge la scena, fa le smorfie e scherza con i giovani tifosi. Ecco Messi: «Non credo sia stato il mio miglior anno. È... è incredibile, sono qui per la quarta volta, impressionante». La platea del Gala Fifa si alza in piedi per applaudire, evento – a memoria – piuttosto raro. Tra le dediche, le più toccanti a moglie, figlio e al tecnico del Barça Tito Vilanova «che si sta riprendendo». Solo una cosa fa annoiare Messi: il confronto con Maradona. Risponde con un «noooo» scocciato e, per la prima volta, aspetta l'altra domanda.

Che percentuale

La percentuale vincente di Messi è 41,60, un po' meno dello stratosferico 47,88% del 2011, ma molto meglio del 22,65% del 2010. Per superare la sua quota servono, messi assieme, i voti di Ronaldo (23,68%), Iniesta (10,91%), Xavi (4,08%) e Falcao (3,67%). «Quando avevo otto anni non sognavo di diventare il migliore, mai. Mi interessava soltanto giocare e divertirmi». Oggi è impossibile. Se il calcio è lo sport più famoso al mondo, oggi lui è lo sportivo più celebre benché in Argentina, nel 2012, gli abbiano preferito un pugile.

La Gazzetta dello Sport