Mario Gomez continua a mettere minuti nelle gambe. Ha voglia di tornare, di mettersi definitivamente alle spalle anche l'ultimo incidente di percorso, di natura muscolare, ai flessori della coscia destra. E' rientrato in gruppo ad inizio settimana, dopo oltre un mese di stop. Si era fermato all'indomani della gara contro l'Atalanta, il 22 settembre scorso: tutta colpa di un allungo per cercare di recuperare l'ennesimo pallone. Il panzer tedesco, adesso, vuole resettare tutto e cancellare ogni rumor, compresi quelli di mercato. Ha detto no a grandi club internazionali anche in estate per restituire quelle emozioni che Firenze gli aveva regalato - nonostante i mille ostacoli trovati sulla sua strada - nella sua prima stagione in viola.
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L’emozione di Gomez, i ricordi belli di Genova
Il tedesco pronto a tornare: prima la Champions con la Fiorentina, poi si penserà al mercato
Lo disse ai due direttori sportivi, ribadendolo subito dopo anche al patron Andrea Della Valle: prima avrebbe riportato in Champions la Fiorentina poi, semmai, sarebbe stato il tempo per eventuali nuove ipotesi di carriera. Aveva iniziato bene in estate, capocannoniere dei viola nelle tante gare giocate con sei reti messe insieme una dietro l'altra. Il gol, da ariete d'area puro realizzato a Varsavia - la sede della prossima finale di Europa League - contro il Real Madrid, in amichevole, era parso quasi un segno del destino. Pareva che il cerchio si fosse finalmente chiuso. Montella, alla vigilia della gara contro l'Udinese, lo aveva detto di essere fortemente tentato dal chiamare il tedesco.
Lo ha convocato, salvo poi non regalargli nemmeno una passerella. Campioni come Gomez, del resto, non hanno bisogno di tornare a respirare l'odore del rettangolo verde: ce l'hanno nel Dna. Contro la Sampdoria, nello stadio in cui Super-Mario ha segnato la sua prima e unica doppietta italiana (benché al Genoa, più di un anno fa) sarà a disposizione. Tornerà a sistemarsi in panchina e poi sarà la contingenza a dettarne l'eventuale impiego. Quello che, al momento, pare invece più probabile è che lo scenario per un suo ritorno da protagonista possa essere l'Europa League, giovedì prossimo al «Franchi» contro il greci del Paok Salonicco, nella gara che potrebbe decretare il matematico passaggio ai sedicesimi di finale della squadra viola.
Gomez, dal canto suo, si prepara. Sa di avere dalla sua la complicità di una squadra intera: lo aspettano tutti, anche Babacar che, momentaneamente, ha preso il posto di goleador nella Fiorentina. Non deve solo caricarsi di eccessive responsabilità: Montella lo ha sempre detto. I gol arriveranno di conseguenza e allora, aspettando il ritorno di Pepito Rossi, sarà lui a trascinare la squadra là dove si era prefisso già in estate. Vuole il terzo posto Super-Mario e, più di ogni altra cosa, vuole riprendersi lo scettro di kaiser, a Firenze e pure in Nazionale. Specie ora che Miro Klose ha dato il suo addio.
La Nazione
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