Cos'è un leader? E come esercita il suo “primato”? E ancora: quali caratteristiche deve avere? Una cosa è certa: nei momenti di difficoltà questi soggetti diventano fondamentali. E qui veniamo alla Fiorentina. Quali sono i suoi leader - si chiede La Repubblica -?
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Leader silenziosi e l’eclissi di Sousa: così la squadra è rimasta senza voce
L'edizione odierna de' La Repubblica Firenze, analizza nel dettaglio la carenza di guide carismatiche all'interno del gruppo viola
Il primo nome che viene in mente è quello di Gonzalo Rodriguez, uno che però non alza la voce. Anzi. Un discorso simile si può fare anche per Borja Valero, altro leader “tecnico” di questa squadra. Anche lui però, ama tenere il profilo basso. Questo non significa, sia chiaro, che non sappia prendersi le sue responsabilità. Adesso, sia lui che Gonzalo, devono prendere per mano la squadra. Non solo da un punto di vista tecnico. La domanda è: sanno e possono farlo? Sono capaci di sparate come Buffon post sconfitta col Sassuolo. Uno che in passato ha sempre fatto sentire la sua voce è sicuramente Pasqual. Non è più capitano ma per molti versi (anche nei rapporti squadra/società) è come se lo fosse. Il problema è che non gioca quasi mai. Difficile immaginare altri leader.
Bernardeschi è troppo giovane, Ilicic ha un carattere tutto suo, Kalinic ha un’altra indole. La realtà, mai nascosta da nessuno tra l’altro, è che il leader della Fiorentina è sempre stato il gruppo. Stop. Con un capo carismatico che, nella prima parte di stagione, si era caricato tutti sulle spalle: Paulo Sousa. Ecco. Forse proprio in questo sta gran parte della risposta. Quando si è spento il tecnico, si è spenta anche la squadra, che ha smarrito gioco e risultati. Anche per questo è fondamentale che venga fatta chiarezza. Sul suo presente e, soprattutto, sul suo futuro. Per legittimarlo agli occhi di chi (la squadra) lo aveva immediatamente riconosciuto come suo unico comandante.
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