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Le uniche bollicine sono di Cuadrado

Nagatomo non molla il colombiano che…

Redazione VN

Due gol in tre giorni, alla faccia di chi diceva non sapesse segnare. La vena realizzativa di Juan Cuadrado ieri sera non è bastata per evitare la sconfitta, ma il funambolo viola ancora una volta ha dimostrato perché i Della Valle (e non solo loro) sarebbero disposti a sacrifici economici pur di assicurarselo. E i dribbling e le giocate da fenomeno della Vespa viola sono così piaciute in giro per il mondo, che la Pepsi (dopo Mario Gomez per la Germania) ha deciso di ingaggiarlo come testimonal colombiano della nota bibita con le bollicine: sarà lui dunque il volto-simbolo di una Colombia che arriverà al Mondiale con grandi speranze.

Restando a ieri sera, dopo un primo tempo abulico di tutta la squadra, il colombiano ha suonato la carica già dopo un giro di orologio, andando in gol da fuori area (Handanovic, forse coperto dai compagni, non è parso irreprensibile) con un diagonale a girare, conseguenza di un bel passaggio di Mati Fernandez. Dopo la bordata terrificante che aveva steso l'Udinese in coppa Italia dunque, ecco un'altra rete sotto la Fiesole, accompagnata dalla classica esultanza a braccia alzate, con tanto di abbraccio collettivo coi compagni.

Per Cuadrado adesso sono 7 i gol stagionali (3 in serie A, 3 in Europa e 1 in coppa Italia), non tantissimi per chi come lui vive per offendere (finora in serie A aveva segnato solo al Chievo), ma nemmeno poi così pochi se si pensa che anche ieri il numero 11 viola ha dovuto sobbarcarsi un notevole lavoro di copertura sullo sgusciante Negatomo. L'anno scorso per altro furono 5 i gol in campionato e nonostante questo tutti gli operatori di mercato erano pronti a fare favilli per la freccia nera di Necoclì. I suoi strappi sulla fascia d'altra parte lasciano di stucco tifosi e difese avversarie, tanto che anche ieri Cuadrado è stato maltrattato anche dal suo connazionale Guarin (poi ammonito), col quale ha finito per litigare sotto gli occhi dell'arbitro Damato.

Dopo l'ennesima corsa sulla fascia però, Juan ha chiesto il cambio per un indolenzimento alla coscia, unito a un principio di crampi: Montella, anche in previsione della partita di Europa League di giovedì, non ha voluto rischiare optando per il cambio. Senza di lui, l'unico ieri sera (nonostante il rientro di Gomez) a funzionare nell'attacco viola, la Fiorentina non è riuscita a raddrizzare la partita, complicando il suo cammino verso il terzo posto che vale la Champions.

La speranza adesso è che il fastidio accusato alla coscia ieri non sia nulla di grave (oggi sono previsti gli accertamenti diagnostici): altrimenti per Montella, già senza Rossi e con un Gomez lontano dalla miglior forma, sarebbe guai grossi.

Corriere Fiorentino