Hanno gli stessi problemi e le stesse paure. Anche gli stessi difetti. Genoa e Fiorentina si specchiano in un campionato amaro, poco gioco e molte sconfitte. Soprattutto zero personalità. Partite sognando un posto in Europa, adesso rischiano di essere coinvolte nella lotta per non retrocedere. Chi perde questo pomeriggio a Marassi finirà nei guai. In ogni caso sia Rossi sia Marino, i due allenatori, chiederanno ansiosi notizie di Novara-Lecce nella speranza che i salentini frenino la rincorsa. È un momento cruciale, un incrocio pericoloso, una specie di spareggio che viola e rossoblù affrontano in una situazione fisica e soprattutto psicologica difficile: il Genoa non vince da sei partite (ultimo successo il 5 febbraio, 3-2 contro la Lazio), la Fiorentina dovrà fare i conti con i cinque gol rimediati dalla Juventus che chissà quanto si faranno sentire e, di sicuro, condizioneranno le ultime dieci giornate di campionato. E, magari, non solo quelle.
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Le paure incrociate e quelle debolezze dei difensori del Genoa
Genoa e Fiorentina, stessi problemi. E zero personalità.
Si sfidano due squadre che hanno lo stesso andamento lento. Il Genoa ha vinto nove volte, la Fiorentina otto; tutte e due hanno perso 12 gare e cercano di evitare la tredicesima sconfitta. Sia i rossoblù che i viola vanno sensibilmente meglio in casa (sette vittorie ciascuno) ed è per questo motivo che la bilancia del pronostico oggi pende dalla parte del Grifone. Ma non è solo per questo che il Genoa è favorito. Ha perso male a Roma e sia pure con una buona dose di fortuna e grazie a qualche svista arbitrale è riuscito ad arginare la Juve a Marassi sullo 0-0. Sei giorni dopo la Fiorentina, sempre in casa, dai bianconeri ne ha prese cinque. Se la squadra di Conte è il metro di paragone per saggiare la condizione delle due contendenti, per la banda Rossi saranno dolori. Marino non guarda nel giardino degli altri, ma è ottimista: «Dopo le ultime prestazioni ci manca soltanto la vittoria. Vogliamo tre punti contro la Fiorentina per cambiare passo nel finale di stagione».
Rossi si consola con i rientri pesanti di Jovetic e Behrami e rilancia il capitano Gamberini in difesa con la speranza di non essere punito da Gilardino. Altra similitudine tra Genoa e Fiorentina: al mercato di gennaio tutte e hanno cambiato il centravanti. Preziosi ha preso quello viola, a Firenze hanno scommesso su Amauri. Si parte da 1-0: Gila ha segnato una volta sola, nella vittoria per 3-2 contro il Napoli il 29 gennaio e conta sulla rabbia dell'ex. Il brasiliano, dopo aver fallito l'assalto alla Juve, cerca di rispondere sul campo ai fischi impietosi ma sacrosanti dei tifosi viola. Gila contro Amauri è una delle chiavi della partita. Come la sfida di qualità tra Palacio, il cecchino del Genoa e Jovetic: l'argentino ha segnato due gol in più, 14 contro 12, ma il confronto è aperto. Nei numeri mediocri di una partita ricca di suspance, spicca quello macroscopico dei gol subìti dalla difesa del Genoa: 48. Un terzo di questi, in casa. Nessuno in serie A ha fatto peggio. È vero che la Fiorentina ha segnato una sola volta (due gol al Cesena) nelle ultime cinque partite. Ma attaccare per non essere attaccati diventa quasi una ragione di sopravvivenza.
Alessandro Bocci - Corriere Fiorentino
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