A mezzanotte Manlio Scopigno, profeta del Cagliari scudettato, bussò in ritiro alla sua porta. Entrò e lo vide avvolto in una nuvola di fumo, intento a giocare a poker con Riva, Domenghini e Gori: «Vi dispiace se mi unisco?», chiese il tecnico. «Nessun problema», rispose Ricky Albertosi, per molti il più grande portiere italiano degli anni '60 e '70. In Messico c'era lui: contro la Germania, nel mitico 4 a 3, parò tutto e anche di più. Talento naturale, fisico, faccia da attore, Albertosi fu lanciato titolare in una Fiorentina giovane, bellissima e a suo modo irripetibile. Poi se ne andò nel 1968 e nel suo esilio sardo conquistò lo scudetto.
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Le notti di poker con Albertosi
A mezzanotte Manlio Scopigno, profeta del Cagliari scudettato, bussò in ritiro alla sua porta. Entrò e lo vide avvolto in una nuvola di fumo, intento a giocare a poker con …
David Guetta - Corriere Fiorentino
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