Per un giorno il mercato è passato in secondo piano in casa Fiorentina, ieri alla prese con un Cda utile per mettere a punto le linee guida delle strategie future che passano, necessariamente, da una robusta iniezione di denaro nelle casse societarie: 35 milioni di euro. I Della Valle hanno ripianato le «consistenti» perdite grazie «ai mezzi finanziari resi disponibili dalla proprietà», come ha tenuto a sottolineare dopo il cda il presidente Mario Cognigni. Euro freschi, dunque, per sistemare i bilanci, e molti altri (non è stato specificato quanti) pronti per essere investiti.
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Le idee viola: bilancio ripianato e altri investimenti
Per un giorno il mercato è passato in secondo piano
Questo conferma la volontà della famiglia di investire ancora per rilanciare la Fiorentina dopo due stagioni negative. Ma non si è parlato solo di aspetti tecnici (come la nomina di Macia a dt e la conferma del club manager Guerini). Sul tavolo del cda anche il rimodernamento del ‘Franchi’ e un progetto se vogliamo, rivoluzionario per l’Italia. Già, perchè la società viola si ispira sempre più al modello di stadio all’inglese, aspettando di veder nascere la nuova creatura nell’area Mercafir. Questo, però, è un discorso a lungo termine. Per essere invece competitivi adesso, «è stato approvato — riprende Cognigni — il progetto di ristrutturazione. Siamo in attesa delle ultime autorizzazioni ancora mancanti per dare il via ai lavori che prevedono l’abbattimento di alcune barriere (quelle di tribuna e maratona, ndr), la costruzione dei nuovi skybox, il miglioramento delle aree di hospitality, il rifacimento del campo per destinazione, l’adeguamento dell’impianto di illuminazione». Spese quasi interamente a carico della Fiorentina. Cognigni ha poi spiegato come si stia studiano una sorta di ‘preziario’ per lo stadio da dare in sub concessioni a società terze per eventi. «I concerti di Springsteen e Madonna, sono stati solo gli ultimi eventi in ordine di tempo di rilevanza nazionale e internazionale permessi dalla sub-concessione dello stadio. Un modo per diversificare e sviluppare ricavi utili fra l’altro a rendere la squadra più competitivà».
Sul fronte del mercato, invece, bisogna registare l’incertezza che per tutto il giorno c’è stata attorno alla comproprietà di Lazzari con il Cagliari. Se da una parte, infatti, è verosimile la cifra che Pradè ha messo nella busta, 1,5 milioni, è tutta da capire, invece, quella messa da Cellino (forse 1 milione). Ma tutto lascia presupporre che alla fine il giocatore resti in viola. Per Kharja l’accordo con il Genoa era stato già trovato, ma non è detto che il centrocampista rimanga in maglia viola.
Giampaolo Marchini - La Nazione
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