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Lazio in crisi nel 2013. Ma occhio al fattore Olimpico

Lo Stoccarda prima della Fiorentina. La Lazio partirà questa mattina per la Germania, in vista del confronto d’Europa League di domani sera. Un impegno difficile e importante, per una squadra …

Redazione VN

Lo Stoccarda prima della Fiorentina. La Lazio partirà questa mattina per la Germania, in vista del confronto d’Europa League di domani sera. Un impegno difficile e importante, per una squadra che ha onorato la competizione schierando sempre la formazione migliore. Stavolta però, nell’ottica delle due partite, tutto sarà più difficile per Petkovic. Perchè la Lazio è in crisi e, per la prima volta dopo tanto tempo, fuori dalle tre piazze che valgono la Champions. Cinque punti nelle ultime sette gare di campionato, la vittoria in trasferta che manca dallo scorso 22 dicembre, 0-1 in casa della Sampdoria, i giocatori simbolo della grande stagione biancoceleste fermi ai box per infortunio (Klose) o inceppati da mesi, come Hernanes, 8 gol in campionato (l’ultimo proprio a Marassi).

La buona notizia riguarda proprio Stefano Mauri, che ieri s’è allenato regolarmente ed è stato convocato per la trasferta di Stoccarda. Partirà dalla panchina e assaggerà il campo in caso di necessità, ma è quasi certo il suo recupero dal primo minuto con la Fiorentina. Assorbite le scorie (e le polemiche) per il rosso a Candreva che ha spianato la strada al Milan, la Lazio si interroga sul calo di tensione e fisico arrivato dopo la sosta. La difesa, innanzitutto, non funziona più come prima: 18 gol subiti nelle ultime dieci partite a fronte dei 14 subiti nei precedenti impegni. In attacco, nonostante il buon rendimento di Floccari (9 gol nelle tre competizioni), l’unica alternativa è Kozak, che Petkovic vede poco in campionato. C’è però il fattore Olimpico a confortare la Lazio. In casa, il club di Lotito è secondo solo alla Fiorentina nella classifica del rendimento interno: 32 punti (come la Juve) contro 33 e ha messo in fila, in ottics Champions, vittorie pesanti contro Milan, Roma e Inter, concedendo un punto (fortunoso) solo al Napoli.

Paolo Franci - La Nazione