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L’arte del cross, per aiutare super Mario

Chi è abituato a fare i cross si accontenta di sguardi rubati. Un’occhiata e palla dentro. I movimenti sono automatici, sai sempre dove sta andando il tuo compagno. Se li …

Redazione VN

Chi è abituato a fare i cross si accontenta di sguardi rubati. Un’occhiata e palla dentro. I movimenti sono automatici, sai sempre dove sta andando il tuo compagno. Se li osservi bene i movimenti di Joaquin e Pasqual sono speculari. Controllo, scatto, cross. Ci vuole un fisico bestiale per correre così tanto e fare mille volte la fascia. E, una volta arrivati sul fondo, avere la lucidità di mettere il pallone nel posto giusto. «Il cross è anche una questione di stabilità, e diventa più efficace quando prendi il tempo all’avversario e scappi via», spiega Alberto Di Chiara, un altro che di cross se ne intende. Uno tra tanti, quello per il gol di Buso nella finale di Uefa tra Fiorentina e Juventus. «Hai un attimo per capire dove va il tuo compagno. Ho visto che Renato andava verso il primo palo e ho messo il pallone lì». Così è nato quel gol. E tanti altri ancora. «Ci vuole sensibilità nel piede, bisogna calcolare la traiettoria in modo da mettere fuori causa il portiere». Detto così sembra facile, ma non lo è. Però quando il giochino funziona diventa tutto più facile. Chiedere a Mario Gomez. È per questo che Montella ha chiesto un sostituto di Joaquin. Rosi, appunto. Un altro a cui piace correre sulla destra. Zucchero per Mario Gomez, di nuovo al centro di tutto. La Fiorentina gli gira intorno e lui la mette dentro. Probabilmente anche la presenza di Diamanti può aiutarlo a trovare più spazio. Insomma, tira aria nuova alla Fiorentina, ancora in corsa per tutti e tre i suoi obiettivi. E la rinascita di Gomez è un passaggio fondamentale. (...)

(La Repubblica)