Da Siena era stato lui a chiedere di andarsene. Non sentiva la giusta fiducia intorno e nonostante il debito di riconoscenza nei confronti del club che, dal torneo di Viareggio, lo portò in Italia, ha preferito premere stop. Marcelo Larrondo, adesso, torna da ex in quel «Franchi» che per tanti anni è stato il suo stadio, lui che in Toscana ha costruito la sua fortuna. Servono anche i suoi gol per regalare al patron Andrea Della Valle il sogno dei nove punti in tre gare, pure se ciò significa contribuire a far retrocedere il club che per primo ti ha portato in Europa. Larrondo, poi, ha una doppia missione. Sì, perché nei 270 minuti finali che mancano alla fine della stagione deve pure convincere la dirigenza viola a riscattare intanto almeno la metà del suo cartellino. Parte da una posizione di vantaggio rispetto al compagno marocchino Mounir El Hamdaoui, ma niente è ancora scontato. Ha segnato due gol decisivi, superando il modesto record di appena una rete realizzata in serie A (in viola ha marcato col Chievo e a Bergamo con l’Atalanta) ma non si può accontentare, perché in ballo pure per lui c’è il sogno europeo. Fallire significherebbe rifare le valigie e ricominciare tutto da zero. Invece Montella nelle sue qualità crede. (...)
stampa
Larrondo cerca il gol, tra Europa e conferma
L’argentino è favorito per giocare stasera contro la sua ex squadra
La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA