Gianni Pettena, uno dei protagonisti della grande stagione fiorentina dell’Architettura Radicale, ha solo belle parole per il progetto vincitore del bando per la ristrutturazione del Franchi e riqualificazione dell'area di Campo di Marte. Ecco alcuni passaggi della sua intervista al Corriere Fiorentino:
Corriere Fiorentino
L’architetto: “Curve? Prima erano attaccate con lo scotch, ora opera completa”
Il parere dell'esperto sul futuro del Franchi
"Anche se ora passa dall’avere una forma a D a una forma a C, è un ottimo progetto. La curva Ferrovia era più che maltrattata, prova lampante che non si dovevamo realizzare altre scale o strutture in cemento per i tabelloni luminosi. Tutti elementi che dimostrano quanto poco abbiamo imparato dalla storia, anche da quella recente. Il progetto cerca di non entrare in competizione col passato a differenza della pesantezza degli interventi precedenti. Lo studio vincitore è una garanzia assoluta della possibilità e della necessità che quest’opera di Nervi ha di essere da una parte difesa e dall’altra attualizzata, senza essere mortificata dall’aggiunta di nuove funzioni. Anzi direi che viene quasi “completata” dalle aggiunte".
Il quartiere di Campo di Marte ne uscirà migliorato, non perde nulla, sostiene l'architetto, che si mostra possibilista anche su una svolta maggiormente green rispetto a quella già esistente. "Le curve? Prima erano quasi attaccate con lo scotch e il resto dello stadio si sposava male. Questo progetto propone una maggiore continuità linguistica e il riutilizzo delle vecchie due curve per ospitare funzioni di cui lo stadio è mancante, commerciali ed espositive". Il progetto ha una natura poco presuntuosa, si presta alle esigenze di oggi ma porge la mano anche a quelle del futuro. E poi, sottolinea Pettena, la Fiorentina non dovrà traslocare durante i lavori.
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