Chissà cosa direbbe oggi Enzo Bearzot vedendolo segnare come un tempo faceva Pablito. Fu proprio il «Vecio», indimenticabile ct di Spagna '82, a definirlo Pepito, in onore all'innato senso del gol dell'italo-americano, che in qualche modo ricordava l'altro Rossi, eroe in quella cavalcata verso il trionfo mondiale.
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L’anno d’oro di Pepito
4 gennaio 2013: Rossi sbarcava a Firenze. Oggi è cambiato tutto.(COMM)
Di certo, neppure Bearzot avrebbe potuto pronosticare una risalita così prepotente, di un ragazzo operato due volte e per un anno e mezzo costretto a guardare il calcio dalla tv. Come un tifoso qualunque. Fortuna che esattamente un anno fa, a scommetterci forte fu la Fiorentina. Era il 4 gennaio 2013 quando i viola annunciarono il suo acquisto dal Villareal: «Un regalo per il calcio italiano», lo definì Andrea Della Valle, mentre Montella gongolava in attesa di goderselo. Dodici mesi dopo siamo tutti a stropicciarsi gli occhi: 14 gol in 17 partite in campionato, un altro in Europa League, il rientro (con gol a Londra contro la Nigeria) in Nazionale, una tripletta tanto storica quanto bellissima alla Juve e quel coro «il Fenomeno» che richiama le gesta di Adrian Mutu, un altro prestigiatore del calcio, di quelli perfetti per esaltare le folle e rendere questo sport il più bello del mondo. (...)
E poi c'è la media gol. Da campionissimo, meglio di Cavani, Falcao, Higuain e molti altri. Nonostante non sia un centravanti classico (Platini, come fece con Baggio, lo definirebbe «un nove e mezzo»), Rossi ha segnato un gol ogni 82 minuti di gioco, l'ultimo dei quali, di destro, è valso alla Fiorentina un Natale dolce, a tre punti dalla Champions. (...) Ancora 4 gol dunque e Rossi eguaglierà Rossi, anche se sembra quasi che i record non lo sfiorino: «Ci aspetta un 2014 carico di impegni — ha scritto sul sito personale — dobbiamo continuare come abbiamo terminato il 2013...concentrati, carichi e vincenti!».
Pepito dunque ha voglia di stupire ancora. In questi giorni si è rilassato con la sua Jenna nel New Jersey e ha pure postato un video nel quale gioca a pallone con gli amici in salotto. (...) Nell'anno da ricordare come la nuova nascita di un campione destinato ad essere protagonista anche al prossimo Mondiale, come scordare il lavoro di Macia e Pradè, autentici protagonisti di un acquisto coi fiocchi: mentre Eduardo tesseva la tela in Spagna, il ds volava a New York per cenare con Pepito e convincerlo a scegliere la Fiorentina: un'operazione, che a un anno di distanza, meriterebbe l'Oscar.
Corriere Fiorentino
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