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Lamela, Paulinho e Soldado: le stelle “latenti” del Tottenham

La Repubblica fa il punto sui giocatori del Tottenham che sono arrivati in Premier per cifre elevate e che non stanno confermando il loro valore. Qualche esempio? Il più clamoroso …

Alessandro Nepi

La Repubblica fa il punto sui giocatori del Tottenham che sono arrivati in Premier per cifre elevate e che non stanno confermando il loro valore. Qualche esempio? Il più clamoroso è forse Erik Lamela. Uno che, in Italia, pareva un fenomeno. Per portarlo a White Hart Lane il club inglese ha versato nelle casse della Roma 30 milioni di euro. Più bonus. Tanti. Alla luce dei risultati, troppi. El Coco ha faticato parecchio, tanto che nel primo anno in Premier ha messo insieme la miseria di nove presenze, senza segnare lo straccio di un gol. E adesso? Un po’ meglio, ma niente di eccezionale. Venti presenze in campionato (con una rete), mentre in Europa League l’argentino ha giocato sei gare, segnando due gol.

E poi Paulinho. Lo volevano tutti. L’Inter in particolare lo ha rincorso per mesi. Viaggi in Brasile, blitz segreti, trattative infinite poi, all’improvviso, il Tottenham. Assegno da quasi 20 milioni e via. Tanti saluti alla Sembrava un super colpo. Anche perché il centrocampista brasiliano aveva dimostrato di saperci fare. Negli occhi di tutti c’erano le prestazioni (da urlo) alla Confederations Cup del 2013 e, nella prima stagione in Europa, Paulinho ha sostanzialmente confermato tutte le sue qualità. Trenta partite giocate in Premier, molte da titolare, e sei gol. Tanti, per un centrocampista. Eppure da quelle parti non l’hanno mai apprezzato davvero. Tanto che, quest’anno, finisce spesso in panchina. Titolare in Europa, alternativa in campionato.

E Soldado? Beh, con lui bisogna andarci piano. Ricordate la partita d’andata no? Eppure è forse la stella più “latente” di tutte. La storia è sempre la stessa. Estate 2013 e lui, uno dei bomber più ricercati, finisce al Tottenham. Per averlo, gli Spurs, versano i 30 milioni della clausola rescissoria. Risultato? Sei gol l’anno scorso (più cinque centri in Europa League), e due in questa stagione. Uno in Premier e uno, appunto, la settimana scorsa alla Fiorentina. Travolto dall’Uragano Kane, lo spagnolo, da centravanti di riferimento per gli Spurs e (in parte) per la Nazionale è diventato “semplice” bomber di scorta.