Non è un allenatore facile Montella. Nei rapporti, nelle scelte, nelle sue convinzioni. Però questa Fiorentina è tutta roba sua. È il frutto delle sue visioni tattiche, della sua idea di calcio. Anche delle sue contraddizioni. Una delle squadre più belle — parliamo di gioco — del campionato italiano, forse la miglior Fiorentina degli ultimi dieci anni. E lì dentro c’è tutto il mondo di Vincenzo Montella, eternamente sospeso tra un passato da calciatore e un futuro da allenatore. Poteva implodere la Fiorentina, ma lui l’ha ripresa per i capelli e le ha ridato un’identità. Negli ultimi mesi una sola flessione, a Parma. Lo scontro con la società per il caso Neto, il nervosismo dei suoi giocatori, una partita buttata via. Poteva giocarsi la stagione in quei novanta minuti, invece Montella ha avuto la forza di ripartire. Sia chiaro, mica è tutto così bello, di errori ce ne sono stati e alcune scelte (Marin, per esempio) rimangono inspiegabili , però Montella ha sempre tirato dritto. Lui e la sua squadra. E basta.
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Laboratorio Montella, l’arma in più
Non è un allenatore facile Montella. Nei rapporti, nelle scelte, nelle sue convinzioni. Però questa Fiorentina è tutta roba sua. È il frutto delle sue visioni tattiche, della sua idea …
È uno deciso Vincenzo. Anche nei confronti della società. Il mercato non gli è piaciuto. Non lo ha detto, ma lo ha fatto capire. Di quelli nuovi non gioca quasi nessuno. Ha il suo gruppo di fedelissimi e con quelli va avanti, salvo poi rimettere a posto qualche situazione. Come Joaquin, sparito per mesi e poi riapparso. Oggi è quasi insostituibile.
Ha fallito, anche. Con Ilicic, ad esempio. Potrebbe andarsene e non sarebbe un dramma per nessuno. Punti fermi e porte che girano. Pasqual entra ed esce, chiede rispetto. Storia quasi finita. E poi quei cambi che a volte non tornano. Contro la Roma ha messo dentro Kurtic e Alonso, è stato un disastro. Ma forse non poteva fare altrimenti. Al di là di questo, però, c’è una squadra pazza e imprevedibile che lotta ancora per la Champions, è in corsa in Europa League e sogna la finale di Coppa Italia. Un gruppo che sa di calcio e che ora ha ritrovato anche i gol di Mario Gomez. A proposito, con un altro allenatore forse il tedesco non avrebbe avuto tutto questo tempo a disposizione. Montella, invece, non ha avuto fretta. E ora ha un giocatore in più a cui affidarsi.
Oltre a Diamanti — lo aveva chiesto e la società lo ha accontentato — e Gilardino. E se poi Pradè e Macia riescono a trovare anche un centrocampista (buono, però) può darsi che questa squadra cresca ancora. Altrimenti avanti così. Passo dopo passo. Partita dopo partita. Un equilibrio difficile da trovare, soprattutto adesso che si ricomincia a giocare ogni tre giorni. (...)
la Repubblica
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