Soffrendo. E non poco. Un po’ arruffona ma con molto cuore. La Fiorentina alla fine si prende i tre punti. La spinge avanti l’uomo in più.Che però, ricordiamolo, non è un regalo piovuto dal cielo ma la conseguenza di un fallo su un giocatore lanciato in porta.
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La voglia commovente di non mollare
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
È bene fare questa precisazione per evitare che questi tre punti non sembrino solo figli della fortuna. È evidente che se ripensiamo alla Fiorentina che travolgeva tutti col suo gioco brillante e imprevedibile il paragone con la partita di Napoli (e non solo con quella) non sta in piedi. Il passo non è fluido, giocatori fondamentali come Borja Valero fanno i conti con la stanchezza. Tutto è più prevedibile. Vero. Ma a un gioco un po’ appannato risponde un portiere spesso decisivo. A Napoli Neto è stato perfetto. Ed è giusto sottolineare la sua prova, non solo per i travagli che ha attraversato in questa stagione, ma soprattutto per la risposta che sta dando sul campo. E se è evidente che di sicuro dovrà crescere ancora (l’età lo consente), quando càpitano partite come queste è bene dirgli grazie, perché se la Fiorentina è arrivata all’espulsione di Ghoulam sullo zero a zero è tutto merito suo. Che oltre a interventi (fantastico quello sulla botta di Higuain) di alto spessore tecnico, ha messo in mostra una crescita di personalità davvero importante. Insomma, Neto non sarà ancora un fenomeno. Però forse adesso un po’ di rispetto se lo merita.
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