Montella non aveva convinto a Bologna (sostituzioni ritardate, nessuna mossa per contrastare il decisivo Diamanti che aveva cambiato fascia) ma ieri ha corretto con giudizio la squadra dopo il primo tempo giocato sottoritmo. Il 4-3-3 iniziale è stato sostenuto poco dal centrocampo viola e Corini ha cercato di aumentare il possesso palla del Chievo sostituendo un difensore (Acerbi) con un centroampista (Cofie). Mossa riuscita. Il Chievo è passato al 4-3-1-2 (Seymour quasi a uomo su Pizarro) e ha trovato quasi subito il gol del pareggio, muovendosi con intensità negli spazi e sfruttando in attacco il movimento di Paloschi e Thereau. Montella allora ha rinunciando a Ljajic, il peggiore fra i tre attaccanti, aggiungendo Romulo a centrocampo e affidandogli il compito di trovare spazio sulla fascia mai frequentata in attacco da Tomovic. La Fiorentina è passata al 3-5-2, Borja e Aquilani si sono sentiti dispensati da una parte dei compiti di copertura e il Chievo si è schiacciato. Poi è entrato Larrondo per Jovetic. Una mossa coraggiosa. Alla luce dei fatti anche benedetta dal dio di tutti i flipper.
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La svolta tattica: Montella stavolta corregge i viola
Corini mette in difficoltà la Fiorentina, il tecnico risponde con coraggio
La Nazione
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