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La sorpresa di Sousa è Rebic, e il ragazzo serve l’assist

Niente Rossi, niente Berna, niente Kalinic: ecco Rebic. E lui...

Redazione VN

Niente Rossi, niente Bernardeschi e nemmeno Kalinic: la carta a sorpresa che Paulo Sousa decide di calare al tavolo del derby dell’Appennino è quella di Ante Rebic. Titolare, alla faccia di ogni previsione, l’attaccante slavo si è così risvegliato nel ruolo di protagonista della manovra offensiva della Fiorentina. Prestazione da rivedere.

Buona condizione fisica, tenuta atletica ottimale: nella scheda personale di Rebic, d’altra parte, già da qualche tempo ci sono solo relazioni positive e così il tecnico viola ha deciso di provare a portare sul campo tutto quello che l’attaccante è riuscito a fargli capire allenamento dopo allenamento.

In campo Rebic parte e finisce largo, lasciando ovviamente a Babacar il compito di spingere in verticale verso la porta del Bologna. Ma lo slavo sembra lucido anche quando la manovra della Fiorentina gli chiede di stringere al centro o di trascinarsi dietro gli uomini della difesa rossoblù. In altre parole la lucidità di Rebic è più evidente quando Sousa gli chiede il sacrificio di creare spazi che non in fase di finalizzazione. Il debutto a sorpresa di Rebic prende corpo in una partita dove la tensione agonistica sembra girare al minimo per buona parte del primo tempo e questo permette al giocatore di migliorare l’intesa con i viola che gli stanno più vicino. Poi Ante fa il cross che permette a Kuba di spingere dentro la palla dell’1-0. E’ invece nei testa a testa con l’avversario che Rebic appare un po’ troppo prevedibile e farraginoso. Soffre il controllo ravvicinato e quando si fa fotografare spalle alla porta ha bisogno di troppo tempo per cercare il varco giusto e far ripartire l’azione.

Fa la seconda punta Rebic e a questo punto rimane la curiosità (magari Sousa ci sta già pensando) di vedere il giocatore con la maglia di centravanti ‘puro’ e quindi sistemato in mezzo alla linea offensiva viola in caso di forfait (o rinuncia) a Baba o Kalinic. La Fiorentina d’altra parte ha voluto riportarlo in viola dopo la parentesi nella serie B tedesca con l’obiettivo di puntare su di lui per l’immediato e anche in prospettiva. Rebic ha raccolto con orgoglio la sfida di mettersi in concorrenza con il pacchetto dei titolari. E già ieri è arrivata la prima chiamata dell’allenatore. La seconda, dopo quel cross decisivo per Kuba, è già dietro l’angolo.

Riccardo Galli - La Nazione