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La Serie A è la patria dei simulatori. L’onestà regna in Bundesliga

In questo campionato, nessuno ha ricevuto tanti gialli per simulazione quanti noi. Seguono Liga e Premier League popolata di latini, menzione positiva va alla Bundesliga.

Redazione VN

L'arte della simulazione iniziano a insegnarla (purtroppo) già in tenera età, nelle giovanili, ma probabilmente è un aspetto innato della nostra cultura. Specialmente nel calcio, dove in ogni partita non si contano le esagerazioni di giocatori che stramazzano al suolo al minimo contatto, oppure quando un contatto nemmeno c'è.

I dati Opta, riportati dall'edizione odierna del 'Corriere della Sera', non mentono: l'Italia è la terra dei simulatori. Senza voler generalizzare, per carità, ma è un dato di fatto che nessuno, nei cinque maggiori campionati europei, raggiunge la nostra somma di ammonizioni ricevute per aver tentato di ingannare l'arbitro.

Ebbene sì: la maglia nera è proprio della Serie A, con 25 gialli per simulazione nelle prime 31 giornate di campionato. Gialli, peraltro, distribuiti tra ben 14 squadre su 20: come dire che nessuno è immune dalla malattia del tuffo, nel nostro torneo e nel nostro Paese.

Nella speciale classifica va invece menzionata in senso positivo la sportività della Bundesliga, che con appena 6 ammonizioni si propone come la patria dell'onestà (calcistica). In mezzo ai due estremi troviamo la Liga (23 gialli), la Premier League (20) e la Ligue 1 (18).

Dati che non possono che far riflettere, e che evidenziano ancora una volta tutti i problemi di un campionato lontano sotto tutti i punti di vista dai fasti di un tempo. Mentre chi si stupisce per il secondo posto della Premier League, teorica patria della virilità calcistica, farebbe bene a riflettere su un particolare: di inglesi, in mezzo all'invasione latina, ne sono rimasti pochini...

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