Un pareggio che sembra una vittoria. E forse lo è. Non tanto per la classifica — un punto vale un punto... — ma per l’orgoglio della Fiorentina, per la forza del gruppo, per il suo allenatore. Per quello che la squadra ha saputo fare. Sotto di due gol non ha mai mollato. Nemmeno con un uomo in meno, nemmeno quando sembrava (e lo ha pensato anche il Milan) che la partita fosse chiusa. Una reazione di forza, coraggio, voglia. Non è stata una partita facile. Dopo quaranta minuti Tagliavento ha buttato fuori Tomovic per fallo su El Shaarawy. Decisione sbagliata, il fallo non c’è. Ma la Fiorentina rimane in dieci e soffre. Montolivo e Flamini portano avanti il Milan, sembra finita e invece non è così. «Ho fatto fatica a mantenere i nervi saldi in panchina» ha raccontato Montella.
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La Repubblica: Un pareggio che sa di vittoria
Un pareggio che sembra una vittoria. E forse lo è. Non tanto per la classifica — un punto vale un punto… — ma per l’orgoglio della Fiorentina, per la forza …
(...) In fondo questo pareggio fa bene a tutti, anche a lui. E tiene la Fiorentina sempre aggrappata al sogno Champions, anche se la strada non è niente affatto semplice. Ma visto che la Fiorentina è lì vale la pena provarci. Intanto si prende questo punto, strappato al Milan con la forza della convinzione, con determinazione «e anche con un po’ di incoscienza ». Però Montella avverte: «Adesso dobbiamo vincere in trasferta. Sei punti di distacco dal Milan non sono tantissimi, ma dobbiamo consolidare la nostra classifica. Anche per l’Europa League. Dobbiamo guardarci anche dietro». Voleva mettere Toni per provare a vincere, ma poi ci ha ripensato. Scelte e strategie, storie del calcio.
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Giuseppe Calabrese - La Repubblica
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