Sulle pagine de La Repubblica troviamo un analisi tattica del Torino di Sinisa Mihajlovic e della Fiorentina di Paulo Sousa sul come e dove è possibile vincere la gara. Qui vi riportiamo l'incipit dell'articolo di Matteo Magrini:
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La Repubblica: Torino-Fiorentina, ecco dove si vince la gara
La grinta e la cattiveria sono gli elementi imprescendibili. Dal punto di vista tattico l'analisi dei due schieramenti
"(...) AMICI sì, ma fino ad un certo punto. Del resto si sa. In campo non si guarda in faccia nessuno. Bene il gemellaggio, quindi, ma sul terreno di gioco sarà battaglia vera. Anche perché, Mihajlovic, prova sempre un certo gusto nell’affrontare la Fiorentina. «La mia avventura a Firenze è durata poco, ma chi è venuto dopo di me è durato ancora meno», ha detto ieri. Chiaro, no? Orgoglio, carattere, sete di vendetta. Sinisa è fatto così. E la sua squadra pure. Il serbo sembra nato per allenare i granata. Poco spettacolo e parecchia sostanza. Quella di Miha è squadra solida e compatta, capace come poche di far male in contropiede. Basta ripensare al 3-1 col quale ha schiantato la Roma. I granata si acquattano, pronti a partire a cento all’ora al minimo errore avversario. Un felino, più che un Toro. Per questo i viola dovranno stare più attenti del solito. Ogni palla persa infatti rischia di diventare un problema serio. Per «difendersi », ci sono due antidoti. Giocare il meglio possibile tecnicamente e disporsi al meglio con quelle che gli allenatori chiamano «marcature preventive». Traduzione: durante l’azione d’attacco Borja e compagni dovranno avere la mente comunque rivolta anche alla transizione difensiva. L’obiettivo è avere una squadra che, pur in possesso palla, sia piazzata al meglio da un punto difensivo. Il pericolo pubblico numero uno si chiama Andrea Belotti. Centravanti allo stesso tempo vintage e moderno. Forza fisica, senso del gol, capacità di aggredire gli spazi (...)".
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