Ci sono tre cose da considerare nella vittoria (partita non bella, ma utile) di ieri a Bergamo. La prima - scrive la Repubblica - sono i marcatori. Con le reti di Mati Fernandez e Tello sono saliti a sedici. Una cooperativa del gol, una squadra in cui segnano quasi tutti. È una caratteristica del gioco di Sousa. Un dettaglio che alla lunga, si spera, può fare la differenza. Di certo la sta facendo adesso, e l’ha fatta in questi mesi in cui Kalinic è rimasto a secco. Non segnava dal 20 dicembre, e ieri si è sbloccato. È di nuovo lui, utile alla squadra e pericoloso in area di rigore. Il suo ingresso in campo ha dato maggiore concretezza alla Fiorentina. Un giocatore fondamentale. Prima di lui avevano segnato Mati Fernandez e Tello, per tutti e due la prima volta quest’anno. Mati ha addirittura segnato di testa, segno evidente di grande fiducia in se stesso. Per non parlare della partita (eccellente) che ha fatto.
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La Repubblica: Mati, Tello e Kalinic, la Fiorentina vince con un tris a sorpresa
Vittoria importante per la classifica e il morale. Ancora decisivi gli ingressi dalla panchina
Poi veniamo al secondo aspetto che è emerso dalla partita di ieri. Tutti si aspettavano una grande prestazione di Bernardeschi e Babacar, invece dal nulla sono sbucati fuori Mati e Tello. Quelli che non ti aspetti, e che finora hanno fatto fatica più di altri a trovare la propria dimensione. Da ora in poi Sousa avrà bisogno soprattutto di loro per dare continuità ai risultati ed essere competitivi sia in campionato che in Europa League. L’obiettivo del tecnico è alzare il livello medio del gruppo per continuare ad essere competitivi. Fare turn over da ora in poi non è una scelta, ma una necessità. In dieci giorni la Fiorentina affronta Tottenham, Napoli e Roma. Un bel giro di partite che possono dare una svolta alla stagione.
L'ultimo aspetto da sottolineare dopo la vittoria di Bergamo sono i cambi. Dopo Inter e Tottenham, anche ieri le sostituzioni di Sousa sono state decisive. Nel secondo tempo contro l’Atalanta, la Fiorentina ha cambiato atteggiamento. Ha dato fluidità al suo gioco, ha trovato più facilmente la profondità. Non è un caso se i tre gol sono arrivati tutti nel secondo tempo. Bravo Mati, non c’è dubbio, ma l’ingresso di Borja e Kalinic ha dato un altro sprint alla squadra viola.
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