Lui, Ljajic, ha festeggiato mostrando alle telecamere una maglietta con messaggio religioso musulmano in lingua turca: “Felice festa del sacrificio”. L’altro, Toni, ha fatto roteare la mano intorno all’orecchio destro. Come ai vecchi tempi. Adem e Luca sono le firme di questa vittoria sulla Lazio che si lamenta e attacca l’arbitro. Una vittoria, malgrado le polemiche, convincente. Importante. Cercata. Due gol belli. Nel primo, quello di Ljajic, c’è l’ostinazione di un ragazzo che ha voglia di sfondare. Controllo, dribbling e un destro preciso sotto la traversa. Fino a lì Ljajic non era andato benissimo, ma quel gol ha cambiato la sua domenica. E quella della Fiorentina. Il secondo gol, quello di Toni, ha chiuso la partita. Controllo e girata di sinistro. Un attimo, una frazione in cui l’istinto è diventato potenza e precisione. Un guizzo. Nemmeno lui fino a quel momento aveva fatto grandi cose. Anzi, qualche minuto prima si era mangiato un gol davanti al portiere. Sta tutto qui il senso della vittoria della Fiorentina. In questa alternanza tra velocità e forza, tra gioventù ed esperienza, tra Ljajic e Toni, in bilico per tutta la settimana tra chi sarebbe partito titolare e chi andava in panchina. Montella aveva pensato a Toni, poi ha scelto Ljajic. (...)
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La Repubblica: La staffetta dà i suoi frutti
Lui, Ljajic, ha festeggiato mostrando alle telecamere una maglietta con messaggio religioso musulmano in lingua turca: “Felice festa del sacrificio”. L’altro, Toni, ha fatto roteare la mano intorno all’orecchio destro. …
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