Il croato tenebroso e il bel portoghese, l’ex operaio sette polmoni e l’ex, elegantissimo (e lentissimo) cervello di centrocampo, l’artigiano di un 3-4-3 che spesso e volentieri sa diventare altro e il maestro del 3-4-2-1. Paiono due mondi lontani, Ivan Juric e Paulo Sousa, allenatori ambiziosi che domani si troveranno per la prima volta contro, in serie A, sulle panchine di Genoa e Fiorentina. Eppure – tra affinità tattiche e stessa, notoria meticolosità sul lavoro – hanno già dimostrato - scrive la Repubblica Genova di avere tanto in comune. Entrambi amano il pressing e il gioco aggressivo, hanno sempre fatto bene da esordienti, il tecnico rossoblù ha persino ammesso in tempi non sospetti di essersi ispirato alle invenzioni di gioco dell’allenatore viola. E così il loro duello nel duello, al Ferraris, è uno dei confronti più attesi di una partita dai tanti temi. Sugli spalti (sarà la “prima” davanti ai tifosi rossoblù da quando gli abbonamenti sono arrivati a 17 mila e 700, meglio della stagione scorsa e record degli ultimi cinque anni) e soprattutto sul campo.
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La Repubblica Genova: “Grinta contro eleganza. La sfida di Juric e Sousa, artisti della panchina”
Con Lazovic il croato ha copiato il portoghese. Genoa con la Curva Nord in più: record di abbonamenti
A parte il “modello Sousa” dichiaratamente ripreso dal tecnico genoano già in estate, nell’esperimento di Lazovic adattato esterno di centrocampo («Mi piace rubare le cose che mi colpiscono degli altri allenatori», ha spiegato Juric), tanto della sfida di Marassi dipenderà dalle invenzioni dei due tecnici nella loro personale Se le due piazze arrivano al match con stati d’animo contrapposti (con l’entusiasmo rossoblù per l’ottimo avvio di stagione contrastano le forti tensioni interne alla società gigliata, deflagrate apertamente dopo il deludente mercato di fine agosto), a sinistra ad esempio tanto deciderà il probabile confronto tra Lazovic e Milic. Così come promettono spettacolo i confronti tra Badelj (o Valero) e Veloso, in mezzo, o Ilicic contro Ocampos, in avanti. E ancora di più sarà decisiva la scelta del marcatore che Sousa metterà su Pavoletti. In un scontro storicamente abituato a essere deciso dai colpi di talento degli attaccanti (i genoani si ricordano ancora il 3-3 firmato Mutu che costò la Champions al Genoa di Milito, nel 2009, ma anche il 2-1 di tacco di Palladino di pochi mesi più tardi, rimasta l’ultima vittoria casalinga del Genoa contro la Viola), il bomber rossoblù sarà guardato a vista dalla coppia Astori-Rodriguez.
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