Lo aveva detto alla vigilia che dall’alto la partita si vede meglio. E così la ‘domenica diversa’ Montella la passa seminascosto nello sky box della Fiorentina, nel punto più alto dello stadio. Il tecnico, in tribuna per squalifica, ha seguito così la sconfitta contro la Lazio. Accanto a lui il figlio Alessio e il direttore sportivo Daniele Pradè. L’Aeroplanino sembra un leone in gabbia, quando lo inquadrano le telecamere, soprattutto dopo il gol che manda avanti i biancocelesti. In piedi, come se fosse sempre al suo posto, a calpestare il fazzoletto di campo, davanti alla panchina. Invece è lassù, sguardo fisso sul campo e grande concentrazione, mentre nel rettangolo la squadra stenta a ritrovare il solito gioco, mentre Daniele Russo, il fido vice di Montella, segue le indicazioni dell’allenatore, anche nelle movenze: braccia incrociate, pronto a dare indicazioni. Come a Gomez, catechizzato a dovere prima di entrare.
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La partita di Montella, nel box col figlio
Lo aveva detto alla vigilia che dall’alto la partita si vede meglio. E così la ‘domenica diversa’ Montella la passa seminascosto nello sky box della Fiorentina, nel punto più alto …
E Montella lo segue con gli occhi, sperando che il tedesco possa sbloccarsi e sbloccare la Fiorentina frenata più da se stessa che dalla Lazio. Si sbraccia anche Russo, come vorrebbe fare del resto l’allenatore viola che invece maschera la tensione appoggiando i gomiti sulla poltroncina, tenendosi la testa tra le mani. Pradè è quello più ‘agitato’, soprattutto sul colpo di testa di Aquilani, ma l’urlo del pareggio resta strozzato in gola per il plastico intervento di Marchetti che nega la gioia di un pareggio sacrosanto, nonostante una Fiorentina più lenta e macchinosa del solito. Russo pesca anche Wolski, anche lui indottrinato a dovere. E’ l’ultima carta per un pareggio che non arriva. Russo, sicuramente, aveva sperato in un esordio ben diverso. Tutta colpa di Cana.
Giampaolo Marchini - La Nazione
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