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La nuova Fiorentina

L’ironia di Benedetto Ferrara

Redazione VN

E Chiocchetti? Dov’è Chiocchetti? Non c’è, mister. Il portiere arriva dopo, è a lavorare e non gli hanno dato il permesso per uscire un’ora prima. Mannaggia. Ok, gioca Vecchi. E’ un po’ sovrappeso per colpa dei birrini ma non importa: una bella pacca sulla spalla e che la fortuna sia con lui. Cioè, insomma: quattordici gol sul groppone in 45 minuti. Quasi tutte grandi firme. Quattro pippoli di Stevan Jovetic e tre di Mounir El Hamdaoui. Bella coppia, questa. Poi Seferovic (tripletta anche per lui), Lazzari, due gol di Nastatic e uno di Olivera. Il primo tempo finisce 14-0 per i Montella mistery boys, cioè per una squadra che ancora nessuno sa cosa sia. Ma tutti ormai hanno capito come funziona.

Per la Fiorentina servono tempo e pazienza. Ma perché non cercare di capire comunque qualcosa di ciò che sarà? E’ vero, l’avversario è il nulla con una maglia bianca e rossa addosso. E’ come giocare a trivial con la Minetti, fare a gara a chi più elegante con Formigoni, battere Brunetta a un concorso di bellezza. Però la prima è sempre così. Baristi, benzinai, sciatori (gioca anche il campione di slalom speciale Deville), impiegati. Tutto fa parte del pacchetto messo insieme con la Pro Loco. I Monti Pallidi sono arrivati ultimi in seconda categoria. E se li vedi capisci perché. Ma questa è una festa: per loro, per amici, parenti e figli. Ci sono anche due o tre over 40 (anni) e over 85 (chili). Per i tifosi viola (in tutto sulla tribunetta ci sono circa 500 paganti), invece, questa l’occasione di respirare aria buona e assaggiare un morso di Fiorentina. E, comunque, delle cose da dire ci sono.

Il modulo, come noto, è il 4-3-3. Non c’è Cerci, affaticato. Davanti il trio è Seferovic-Jovetic- El Hamdaoui. Il nuovo arrivato gioca sulla sinistra, con Jovetic punta centrale con libertà di andarsi a prendere i palloni dove più gli piace. Jo Jo è bello a vedersi, leggero e testardo. Sarà anche distratto dalle voci di mercato. Però gioca a calcio come pochi e, soprattutto, come nessuno su questo campetto di montagna. Ma Jovetic lo conosciamo. Più curiosità intorno al marocchino arrivato dall’Ajax. Beh, tocco di palla prezioso, scatto sul breve non male, soprattutto se teniamo conto che non giocava quasi da un anno. Il suo compito è trovare l’intesa con il montenegrino, che ogni tanto lo rimprovera per qualche eccesso di egoismo. La sua rete più bella è un colpo da 25 metri che oltrepassa il sempre e comunque oltrepassabile Vecchi. Il gol più prezioso di Jovetic, invece, arriva dopo uno slalom che pure Deville ammira. Insomma, tutto molto facile. E divertente, se non contiamo il rischio depressione del portiere dei Monti Pallidi che esce dal campo con la faccia perfettamente in linea col colorito dei suddetti monti. E il gioco? Beh, un play davanti alla difesa (Olivera), esterni offensivi obbligati alla fantasia, terzini che salgono senza esagerare e accelerazioni offensive dalla trequarti in poi: tra tagli, inserimenti, dialoghi in velocità.

Certo, senza avversari è tutto terribilmente facile. E parlando dell’attacco viene da pensare che sostenere due esterni offensivi come El Hamdaoui e Cerci non deve essere facile, tanto che l’arrivo di Cuadrado (esterno destro offensivo più disposto al sacrificio) dovrebbe servire proprio a trovare un po’ di equilibrio. Niente da dire sulla difesa, senza lavoro. Un po’ di interesse naturalmente per l’esordio nel secondo tempo di Roncaglia, che segna una rete e colpisce una traversa. Gli altri gol di una formazione di ragazzini (più Romulo, Vargas e Ljajic) sono firmati da Zohore (3), Ljajic (2), Gulin Capezzi e Romulo. Il tutto nella porta di Chiocchetti, arrivato di corsa dall’ufficio. Ps: Adv arriva la prossima settimana.

Benedetto Ferrara - la Repubblica