stampa

La Nazione: squadra con artigli tondi. E il dna è dell’incompiuta

La Fiorentina mette in campo una cattiveria morbida. Oppure una lucidità opaca. Ha gli artigli tondi. E’ tornata ancora una volta una squadra da vorrei-ma-non-posso

Redazione VN

La Fiorentina cerca continuità e trova quella dei pareggi casalinghi (quattro consecutivi). Il freno a mano - scrive La Nazione - inceppa l’allungo dopo uno sprint abbastanza felice - quattro vittorie nelle ultime cinque partite - e ci si chiede dunque cosa manchi a questo gruppo per allontanare da se stesso l’immagine d’incompletezza. La Fiorentina mette in campo una cattiveria morbida. Oppure una lucidità opaca. Ha gli artigli tondi. E’ tornata ancora una volta una squadra da vorrei-ma-non-posso.

Staremmo parlando con altri toni se fosse arrivato il due a zero, questione di centimetri dunque, oppure di attimi, ma alla fine è lo stesso Sousa ad ammettere che i giocatori dovrebbero «mantenere la stessa convinzione». E questa riflessione incornicia quello che tutti pensano: anche quando la Fiorentina è bella - a volte bellissima - non finisce il lavoro e ritorna nelle proprie insicurezze.

Curiosamente Sousa soffre gli incroci con Giampaolo, che lo scorso anno allenava l’Empoli e bloccò i viola sul 2-2 il 22 novembre, a Firenze, quando la squadra arrivava da 4 vittorie consecutive e guardava tutti dall’alto. Doccia freddissima. Come ieri, perché la squadra di Sousa aveva finalmente recuperato credibilità all’esterno e soprattutto all’interno