La sconfitta è netta e dolorosa, perché la Fiorentina in maglia nera ci mette del suo per farsi del male offrendosi in versione a tratti superiore, ma incompiuta e sbadata contro una Samp che concretizza tutto. Falliscono alcuni giocatori chiave (Gonzalo, Cuadrado, poi Pizarro che perde uno dei suoi micidiali palloni proprio nel periodo in cui la squadra stava cercando il pareggio) ma le buone intenzioni non decollano e la classifica torna deludente. Il terzo ko in campionato conferma che non c'è mai da stare tranquilli con la Fiorentina, che cerca il quarto risultato utile consecutivo e viene invece ridimensionata non nel gioco, ma nell'atteggiamento e nel modo in cui vengono gestiti gli episodi, da una Sampdoria molto più concentrata e cattiva. Montella alla fine è abbastanza critico con l'arbitro per le interpretazioni sui rigori, dati e non, ma è il primo ad ammettere l'importanza degli errori dei suoi giocatori. Il campo con le zolle volanti può aver penalizzato di più i viola, ma eliminiamo subito l'alibi perché le ingenuità sono state determinanti e fino a prova contraria anche la Samp ha giocato sullo stesso terreno. La spettacolare partita di Okaka esprime la differenza fra le due squadre: da una parte la tenacia, dall'altra le buone intenzioni appese a un gioco che si perde fra zolle e contrasti più dedcisi.
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La Nazione: Sinisa prende a morsi i viola. Okaka emblema del match
La sconfitta è netta e dolorosa, perché la Fiorentina in maglia nera ci mette del suo per farsi del male offrendosi in versione a tratti superiore, ma incompiuta e sbadata …
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Angelo Giorgetti - La Nazione
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