Lo sfascio viola è patetico e il Chievo, ben disposto al pareggio, capisce che è facile vincere contro la versione amatoriale della Fiorentina. Tutto semplice contro l’imitazione fragile di una squadra di serie A, terrorizzata, lenta, apparentemente senza cuore, abbandonata anche dai suoi uomini con più classe, inguardabile per assenza di attributi, capace di tirare in porta solo una volta e su punizione.
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La Nazione: sfascio e terrore viola
Lo sfascio viola è patetico e il Chievo, ben disposto al pareggio, capisce che è facile vincere contro la versione amatoriale della Fiorentina. Tutto semplice contro l’imitazione fragile di una …
«Siete uomini di m...», «Fate ridere», urla la Fiesole ai giocatori viola che escono dopo la sconfitta numero tredici, la seconda casalinga in serie dopo la manita che la Juve ha stampato sulla faccia di Firenze sabato 17 marzo. Una data che non sarà più dimenticata, come ricorda uno striscione in curva.
Il kappaò contro il Chievo — anzi il surrogato del Chievo, viste le assenze — lascia una scia desolante: il male oscuro della Fiorentina sembra chiarissimo e, se vogliamo escludere l’ipotesi di una squadra che gioca contro l’allenatore, si traduce nel terrore puro di indossare la maglia viola al Franchi. Il black out questa volta coinvolge anche gli uomini che dovrebbero avere più carisma ed esperienza (Natali, Pasqual, Behrami, lo stesso Jovetic) e la classifica comincia davvero a diventare lo specchio di una stagione disastrosa.
Viola quart’ultimi a cinque punti dal Lecce e ci si chiede — dopo aver visto la partita di ieri — contro quale avversario potranno mai vincere. Il passo indietro dopo il 2-2 di Genova è così evidente da rendere verosimile l’interpretazione che emerge dalle poche virgolette del dopo partita: la squadra ha paura di giocare a Firenze, soffre il clima, ha le gambe bloccate dalla paura. Possibile, almeno che le due preparazioni atletiche abbiano ridotto la Fiorentina a un gruppo di giocatori incapaci di correre.
Questo però non giustifica la prestazione così magra e — anzi — va a demerito del gruppo e di chi lo gestisce senza riuscire a imprimere almeno la forza nelle partite più abbordabili. Se la Fiorentina riesce a far vincere anche chi si accontenterebbe di un pareggio, figuriamoci che cosa succederà nelle prossime quattro partite: Milan in trasferta, Palermo in casa, Roma in trasferta e Inter in casa. Se la Fiorentina è l’improbabile squadra vista ieri, la speranza è che le annunciate ricadute dei processi sportivi per Scommessopoli portino vantaggi in termini di penalità per altre formazioni. (...)
Angelo Giorgetti - La Nazione
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