Non luccica solo oro, in questa domenica vissuta con tutto il cuore dalla Fiorentina e dalla sua gente. Luccicano le lacrime di Pizarro, quando dopo il gol liberatorio alza lo sguardo fino al cielo increspato di nuvole: dedicato a Claudia, la sorella che se n’è andata lassù ma che non lo abbandonerà mai. Luccicano i primi fili grigi fra i capelli di Toni, quello che nella Milano da bere davano per finito già qualche anno fa e invece è lui che ancora si beve gli avversari come acqua fresca: sissignori, la vita da calciatore comincia a 35 anni e vale la pena di festeggiarla con una doppietta, con un rigore preso e uno negato, con un pomeriggio di lotta e sacrificio. Luccica l’anello che Viviano tormenta con le dita, avvinghiate una all’altra invece che al pallone: potendo scegliere, forse avrebbe preferito tornare nella Fiesole dove i tifosi lo applaudono e gli cantano un amore senza fine, piuttosto che combattere contro le sue ombre da bordo campo. (A proposito: se è stato escluso perchè non stava bene fisicamente cosa lo avrà portato a fare Montella in panchina, l’uncinetto?). Luccica la fronte di Pasqual, sudore a fiumi e l’orgoglio che lo fa sussultare quanto la fatica: immagine simbolo di una squadra decisa a rialzare subito la testa, a non mollare l’alta classifica. Poi il risultato, certo, quello sì che luccica come oro puro perchè non capita spesso di segnare quattro gol dopo averne presi quattro la settimana prima e va da sè che il Siena, sul piano tecnico, non vale la Roma ma bisognava capire se all’Olimpico si era rotto qualcosa e la risposta è no. (...)
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La Nazione: Quanto luccica in questa domenica
Non luccica solo oro, in questa domenica vissuta con tutto il cuore dalla Fiorentina e dalla sua gente. Luccicano le lacrime di Pizarro, quando dopo il gol liberatorio alza lo …
Laura Alari - La Nazione
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