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La Nazione: Mounir e Oleksandr, i due “invendibili” della Fiorentina

E’ l’altra faccia del dorato mondo del mercato. Il “dark side” delle trattative che illumina ogni estate, e almeno ultimamente la tappa forzata per qualsiasi società, prima soltanto di pensare a …

Redazione VN

E’ l'altra faccia del dorato mondo del mercato. Il “dark side” delle trattative che illumina ogni estate, e almeno ultimamente la tappa forzata per qualsiasi società, prima soltanto di pensare a qualsiasi altro acquisto. D’altronde il ritornello del “dover vendere prima di comprare” è ormai musica nota, in particolare in Italia dove a ogni estate si associa il corrispondente tormentone. Ma se, da queste parti, la vicenda Cuadrado è ben lontana dall’essere chiusa, esistono altre situazioni in grado di misurare il valore dei dirigenti viola preposti al mercato. (...) Lo stesso duo Pradè-Macia non può fare eccezione. Anche perché, in casa viola, di giocatori che a prima vista sembrano “invendibili” ce ne sono due. Il primo è Mounir El Hamdaoui, il “Mago di Kralingen” che in realtà, al Franchi, di magie ne ha fatte ben poche. Ancora meno in Spagna, a Malaga, dove è finito nell’ultima annata collezionando la miseria di 13 presenze e 3 gol. La tripletta in avvio, a metà settembre contro il Rayo Vallecano, aveva evidentemente illuso i tifosi biancocelesti, peraltro destinati a rimanere delusi anche nei confronti di Iakovenko. Ancora più misero il bottino dell’ucraino, 9 presenze e un unico gol, anch’egli rientrato dall’esperienza al Malaga, e oggi sul mercato senza che si accavallino le offerte nei suoi confronti. Sia per El Hamdaoui che per Iakovenko, probabilmente, le occasioni arriveranno nelle prossime settimane, magari sulla scia di vetrine come le due amichevoli che la Fiorentina disputerà tra Malaga e Siviglia tra il 10 e l’11 agosto (l’ucraino in particolare piacerebbe ad alcuni club spagnoli come il Celta Vigo e il Rayo Vallecano). Ma per il momento, al di là di qualche rumors non confermato come nel caso dell’interesse del Feyenoord su El Hamdaoui, sia per Pradè che per Macia resta l’obiettivo, arduo, di riuscire a vendere due elementi ormai fuori dal progetto tattico di Montella, e i cui ingaggi pesano su un monte stipendi da snellire il prima possibile.

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