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La Nazione: Jovetic non tradisce Firenze

«Sto bene qui, mi trovo bene e non penso di andare da altre parti. Poi nella vita non si sa mai… ma in questo momento non ho altri pensieri». Parole …

Redazione VN

«Sto bene qui, mi trovo bene e non penso di andare da altre parti. Poi nella vita non si sa mai... ma in questo momento non ho altri pensieri». Parole e musica di Stevan Jovetic, che ai microfoni di Raidue torna a parlare del momento suo e della Fiorentina. Due gli argomenti in primo piano: il mercato, ovviamente, visto che siamo alla vigilia della riapertura di gennaio, e le sue condizioni fisiche che negli ultimi tempi hanno dato origine ad una serie di equivoci sia dentro che fuori la società viola. Del primo il giocatore parla più volentieri, anche perché ormai ci è abituato. E conferma che al momento la sua intenzione è quella di restare a Firenze anche se nella vita, e quindi anche nel calcio, può succedere tutto da un momento all’altro. Ma non adesso, sottolinea il montenegrino, che rafforza la sua dichiarazione d’amore per città e squadra allargandola ai Della Valle: «Il rapporto con la famiglia è ottimo, mi avevano promesso che ci saremmo rinforzati e quest’anno la parola è stata mantenuta».

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Il giocatore non fa accenno al secondo argomento scottante che lo riguarda, il lento recupero dall’ultimo infortunio, ma in compenso torna a parlarne il dottor Manetti confermando che è ormai questione di ore e Jo Jo tornerà disponibile: «La situazione si è sbloccata, il giocatore ha ripreso a lavorare e contiamo di recuperare anche lui per la gara di sabato contro la Roma». Nessuno strascico polemico, almeno in apparenza, dopo la pubblica assunzione di responsabilità da parte di Montella che ha parlato di errore collettivo nella gestione del problema. Anche se la versione di Manetti differisce leggermente da quella del tecnico: «Forse nel suo caso abbiamo sbagliato qualcosa ma non tanto nella gestione quanto nella comunicazione. Stevan è tutt’altro che fragile». L’ennesimo gesto protettivo nei confronti del talento più puro ma anche chiacchierato della nidiata viola, per metterlo al riparo da sussurri e grida.

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