Il cambio di modulo prima della partita con l’Inter era nell’aria, anche se le ipotesi sul reale schieramento della Fiorentina per la sfida con i nerazzurri erano molteplici. Alla fine il cambio c’è stato e il passaggio al 4-3-3 è apparsa la logica trasformazione del 3-5-2 tanto amato da Montella. In fondo, si è trattato di cambiare la posizione di alcune pedine e non sacrificare gli uomini, se non Toni. Già, perchè il tridente offensivo è costruito su di un centravanti ‘finto’ come Jovetic, ma di movimento. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una Fiorentina di colpo tornata a essere scintillante, soprattutto in fase realizzativa. La grande mole di gioco, infatti, ha prodotto un gran numero di occasioni e tanto spettacolo. Non che nel gennaio tribolato la squadra non avesse giocato — escludiamo la gara con la Juventus —, ma i viola erano mancati proprio negli ultimi 25 metri avversari. (..)
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La Nazione: Fiorentina show a tre punte
Un modulo per volare, Montella pensa di riproporlo a Bologna
Ma è dalla difesa che è nata la vera trasformazione tattica. La possibilità di avere Pasqual che, pur abbassato sulla linea di difesa, contribuisce alla manovra offensiva in maniera continuativa permette a Montella di ripartire subito ed essere più coperto in fase di non possesso. Tomovic ha qualità offensive inferiori rispetto al capitano, ma non disdegna di accompagnare la manovra, cercando il dialogo e dare profondità alla squadra. Certo, avere dalla propria parte Aquilani per appoggiare il disimpego e Cuadrado - abile anche a coprire quando la Fiorentina si difende - per il dialogo stretto aiuta. Restando davanti a Viviano, Gonzalo e Savic formano una insospettabile efficace coppia centrale che ben si completa. E davanti? Se Ljajic è quello visto contro l’Inter il ventaglio di soluzioni si allarga. Ecco perchè Montella è tentatissimo nel riproporre il 4-3-3 anche a Bologna.
Giampaolo Marchini - La Nazione
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