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La Nazione: dopo la vittoria con la Roma serve la conferma

Sousa potrebbe giocare con due attaccanti con l'Udinese, anche se preferisce schierare una punta

Redazione VN

Il difficile - scrive La Nazione - arriva adesso, perché dopo una vittoria di prestigio e di sostanza – agli esteti il compito di scuotere la testa – serve una pronta conferma. E poco importa quale sarà l’assetto tattico scelto da Sousa per sorprendere l’Udinese dell’amato ex Beppe Iachini. Negli almanacchi resterà il risultato, non come è stato afferrato. Certo è che gli impegni così ravvicinati obbligano gli allenatori a scelte talvolta radicali, non fosse altro perchè domenica prossima arriva un altro ex applauditissimo come Vincenzo Montella al timone del Milan. Questo il futuro prossimo.

L'attualità racconta di una partita da prendere con le molle, soprattutto perché il ‘Friuli’, ora invidiatissima ‘Dacia Arena’, da sempre è avaro di risultati per i colori viola. Negli occhi di tutti c’è ancora la tripletta del neo fiorentino onorario, Gabriel Batistuta, anche se l’ultimo successo è ‘solo’ del 2009 firmato da Vargas. Le statistiche, come detto prima, raccontano qualcosa, ma non tutto. Sono solo meri numeri, certo ma le ultime cifre viola sono incoraggianti, come quelle relative alla difesa. I due soli gol subiti sono un’ottima base su cui costruire un risultato positivo, ma se messi a confronto con i tre realizzati danno l’esatta dimensione delle difficoltà offensive che sta attraversando la Fiorentina. Non siamo ancora all’allarme attacco, perché c’è chi ha fatto peggio (Palermo ed Empoli fermi a 2), ma se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno due gol su tre portano la firma di due centrocampisti. Quasi una rarità se si pensa all’atavica sterilità della linea mediana viola.

Il dibattito sulla necessità di giocare con due punte di ruolo è apertissimo per questo. Magari non per Sousa che se fosse per lui schiererebbe sempre e comunque Kalinic al centro dell’attacco. Unica deroga consentita quella di spostarlo dietro a un’altra prima punta, come Babacar. Gli impegni ravvicinati, però, impongono riflessoni più ampie e Zarate in coppia con Baba è più di una suggestione. E non solo per una questione di sterilità offensiva. Già, perché contro la Roma la Fiorentina ha pensato prima a ‘rompere’ il gioco avversario, aspettando gli avversari per provare a ripartire in contropiede. Mossa da squadra provinciale, se nessuno si offende. Eppure è andata proprio così, almeno nella prima frazione

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