Chissà se quel giorno (era il 27 marzo scorso), Eusebio Di Francesco, suonò davvero al campanello di casa Corvino. Salì, prese un caffè con il dirigente viola, e rispose con un ’no, grazie’, alla proposta di allenare la Fiorentina che sarebbe nata in estate. In quei giorni, di sicuro, il blitz fiorentino del tecnico della Roma (allora al Sassuolo), non passò inosservato. Fu ’seguito’ passo passo fino all’incrocio della via dove abita Corvino. Nessuno, per la verità, lo vide entrare nel portone del Corvo, ma il racconto di un faccia a faccia che sarebbe potuto sfociare nel sì del tecnico alla panchina della Fiorentina, fece il giro d’Italia nel’arco di un paio di giorni. Di sicuro c’è che fu proprio in quel periodo che la società viola decise di dirigersi con forza verso l’altro candidato alla guida della squadra, appunto Stefano Pioli.
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La Nazione, Di Francesco e quel blitz di inizio primavera: ricordi di un momento clou
Nessuno, per la verità, lo vide entrare nel portone del Corvo, ma il racconto di un faccia a faccia che sarebbe potuto sfociare nel sì del tecnico alla panchina della Fiorentina, fece il giro d’Italia nel’arco di un paio di giorni
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