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La moViola: Fiorentina, manca un rigore. Brutto utilizzo del VAR
Ecco come La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport giudicano l'operato di Tagliavento in Inter-Fiorentina
Tagliavento dimostra come si può arbitrare con personalità anche nella nuova era Var. L’arbitro di Terni decide (bene) sugli episodi chiave e lo fa in un battito di ciglia, mentre serve molto più tempo ai colleghi posti al monitor. Così dopo 5’ indica il dischetto sull’intervento in ritardo di Astori su Icardi. per carità, nulla di clamoroso, ma il contatto c’è. La Fiorentina protesta e allora con Icardi già pronto a battere il tiro ecco il disegno nell’aria del televisore che avvisa tutti del ricorso alla tecnologia. Rigore confermato perché la sensazione dell’arbitro sulla punibilità del contatto non può essere smentita dalle immagini. La situazione si ripropone ad aree invertite sul finire del primo tempo: Simeone va giù dopo un tocco di Miranda, per Tagliavento non è da rigore ma chiede la conferma a Guida. Ci vogliono due minuti e tre replay, ma alla fine anche qui non c’è certezza che l’intervento del nerazzurro sia falloso (anche per la caduta plateale di Simeone). E quindi resta in piedi la scelta presa in campo.
IL CORRIERE DELLO SPORT
Brutto utilizzo del VAR. Sul rigore assegnato all'Inter non c'era bisogno di rendere palese la conferma dell'arbitro al video (Guida). Sul secondo caso, siamo forse davanti al primo errore: con il ginocchio sinistro, Miranda colpisce il piede destro di Simeone che si autosgambetta. Più rigore che no. Tagliavento avrebbe dovuto andarsi a rivedere l'azione, vista la chiamata. Invece ha atteso placidamente a centrocampo che decidessero altri.
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