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La lunga attesa, tra mercato e lavori in corso: il punto dopo la prima settimana a Moena

Primo bilancio dopo sette giorni di ritiro della squadra in Val di Fassa. Le frasi di Paulo Sousa, le manovre di Corvino e le speranze dei tifosi

Redazione VN

La Repubblica oggi in edicola fa il punto sulla prima settimana di ritiro della Fiorentina a Moena:

L’ALLENATORE - Il tecnico vive nelle parole poco convinte della propaganda amica. «È entusiasta». «È motivatissimo ». «È carico», dice Corvino. Può darsi, ma nel caso lo nasconde benissimo. Comunque lui è un professionista e nel lavoro ci mette sempre impegno, a parte qualche calo di tensione. Ma lavorare bene fa curriculum, e lui è uno serio e molto ambizioso. Gli è stato detto: pensa ad allenare. E lui esegue.

PEPITO ROSSI - Il più applaudito, senza dubbio, ma il suo futuro resta incerto. Il suo rapporto con Sousa è gelido. Il ragazzo vorrebbe restare, ma il timore di dover ricominciare la guerra fredda con il tecnico c’è. Mettici anche che comunque il suo ingaggio, benché ridotto, pesa un bel po’. Di certo il suo silenzio sul palco nella serata della presentazione apre un dibattito infinito. D’altra parte non tutti riescono a barare con le parole.

CORVINO - Un anno fa la Fiorentina ha chiesto a Sousa di far dimenticare Montella, stavolta ha chiamato Corvino per far dimenticare che si va al risparmio. Il dg è invecchiato con dignità e recita sempre il solito copione, che però è quello dell’era Mihajlovic, non dei giorni ricchi di Prandelli. Comunque i media lo trattano come un dio e Cognigni lo adora alla follia. Lui intanto cerca qua e là giocatori giovani da presentare come possibili corvinate.

IL CAMPO - Sousa ha sorpreso tutti lavorando sulla difesa a quattro, un po’ per la carestia di centrali, un po’ per cercare soluzioni tattiche nuove per una Fiorentina diventata decisamente prevedibile nella seconda parte della stagione. In assenza di novità dal mercato e dei nazionali reduci da Copa America ed Europei, Sousa ha lavorato con molti giovani. Nella sua testa gira un 4-3-3, che poi potrebbe trasformarsi in un 4-3-2-1 o 4-3-2-1.

I TIFOSI - Sono l’anima di giorni non esattamente entusiasmanti. Ma loro ci sono, sempre pronti a dare colore e cuore in attesa che accada qualcosa di magico. Famiglie, sciarpe e bandiere. Duecento persone al giorno al Viola Village. Voglia di Fiorentina, sempre, davanti a Gilberto con le scarpe d’oro e alla solita banda agguerrita di improbabili body guards.

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