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La Lega si fa pregare, ma dice sì allo stage

Il raduno dei nazionali, richiesto da Prandelli già a novembre, si farà. La data fissata: lunedì 23 e martedì 24 aprile. Si sarebbe potuto arrivare ad analoga conclusione già due …

Redazione VN

Il raduno dei nazionali, richiesto da Prandelli già a novembre, si farà. La data fissata: lunedì 23 e martedì 24 aprile. Si sarebbe potuto arrivare ad analoga conclusione già due mesi fa, ma i presidenti hanno voluto far cadere il sì dall'alto. Prima hanno pronunciato un no indignato; poi hanno atteso l'intervento di Abete e Petrucci; infine (ieri) hanno chiamato il vice-presidente della Figc, Demetrio Albertini, responsabile del club Italia, perché illustrasse in assemblea il senso di questo stage, che non rappresenta un'iniziativa venusiana, ma un semplice raduno di azzurri in vista dell'Europeo (8 giugno-1 luglio). Come si facevano già ai tempi di Sacchi (e persino di Vicini), quando i rapporti tra Figc e Lega erano di normale dialettica. La convocazione di Albertini alla fine è diventata un modo per rendere complicate le cose più semplici oppure per avere la garanzie che, in caso di forfeit di qualche giocatore, non ci saranno sanzioni (mano libera ai club), come sarebbe previsto dai regolamenti. Ovviamente allo stage non andranno i rossoneri se il Milan stasera riuscirà ad eliminare il Barcellona (il 24 e 25 aprile ci sono le semifinali di ritorno di Champions League).

Si è molto parlato in assemblea della posizione di Lotito, già condannato (in primo grado) dal tribunale di Napoli per frode sportiva (Calciopoli) e in secondo grado dal tribunale di Milano per aggiotaggio. Oggi il tribunale civile di Roma è chiamato a pronunciarsi sul ricorso d'urgenza presentato dal presidente della Lazio contro la Federcalcio, che lo ha dichiarato sospeso dalla carica di consigliere federale, come previsto dalle norme.

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Su sollecitazione dell'a.d. dell'Inter, Ernesto Paolillo, anche la Lega si è accorta che esiste un problema gravissimo legato alle scommesse. Nell'assemblea del 20 aprile verrà messo a punto un sistema di controllo sui flussi di scommesse sulle partite del campionato di A sul modello di quanto sta facendo da tempo la Lega Pro. Perché al di là della tolleranza zero, è evidente che occorre prevenire, prima di finire nei guai per la responsabilità oggettiva, che resta il cardine dell'ordinamento sportivo.

Fabio Monti - Corriere della Sera