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La gioia degli altri azzurri, Montolivo: “Ho i brividi”

Palla c’è, palla non c’è. Antonio Cassano ha fatto ammattire i panzer tedeschi: giochi di prestigio affinati tra i vicoli di Bari Vecchia, ma patrimonio del dna di un campione. …

Redazione VN

Palla c'è, palla non c'è. Antonio Cassano ha fatto ammattire i panzer tedeschi: giochi di prestigio affinati tra i vicoli di Bari Vecchia, ma patrimonio del dna di un campione. Il gol che spacca la partita nasce così: invenzione di Fantantonio sulla fascia sinistra, Hummels e Boateng vedono sparire Cassano in un attimo. E quando provano a contrastarlo, lui ha già pennellato in mezzo un pallone al bacio per Balotelli. C'era scritto su: «Prego, infilare nella porta della Germania». Missione compiuta. Ma la partita del milanista è stata ricca di altre finezze per smarcare i compagni. Non sempre gestite alla perfezione (vero Montolivo?), ma utili per mettere paura alla difesa. E infatti i centrali hanno iniziato a non entrare più come carri armati.

Silenzio e parole

Nella ripresa Cassano è un po' calato, ma sembrava ancora in grado di sprazzi decisivi quando Prandelli lo ha richiamato in panca. Poco male, tutte energie risparmiate in vista della finale. E Antonio ha voglia di stupire ancora. L'applauso rivolto ai tifosi e quelli mani a ringraziare vogliono dire una sola cosa: «A Kiev vi farò divertire di nuovo». Antonio ha poi scelto il silenzio, solo qualche frase in dialetto ai compagni prima di andare al bus. Se questo è il prezzo da pagare per vincere, va bene così per dirla alla Vasco Rossi. Le parole d'elogio arrivano da Di Natale, il terzo uomo dell'attacco. «Cassano è un fenomeno: con lui ho un rapporto speciale. Balotelli? Gli sono sempre stato vicino: grande campione e bravissimo ragazzo». Montolivo aggiunge: «È stata una sfida speciale fin dall'inizio: primo tempo super. Gli italiani festeggiano in piazza? Ho i brividi. Spagna favorita? Forse...».

Muro azzurro

Ma per arrivare a giocarsi Euro 2012 servono molte cose. Serve chi costruisce, chi finalizza, ma poi serve la diga per arginare le ondate degli avversari. Ieri su quella diga i tedeschi sono andati a sbattere come falene sui lampioni. Solo un rigore fiscale ha dato una soddisfazione inutile a Özil. Chiellini spiega e aggiunge un pensiero da libro Cuore: «Alla vigilia ero tranquillo, però 10 giorni fa era solo una speranza in cui credevano in pochi: devo ringraziare lo staff medico e i preparatori. Stiamo vivendo un sogno e con noi milioni di italiani. Li salutiamo tutti, ma un pensiero va ai terremotati dell'Emilia. Prima di partire, quel giorno lì a Parma abbiamo vissuto delle emozioni incredibili. Paura dopo il 2-1? No, il risultato ci va molto stretto. Era giusto il 3-0». Stoico anche Balzaretti: «Felicissimo per prestazione, vittoria e finale. Ora ci godiamo questa vittoria, poi pensiamo alla finale. Il rigore? Non so cosa ha fischiato, sono sincero. Forse un fallo di mano di Barzagli. Va bene comunque». A proposito, ecco Barzagli: «Noi grandi. Abbiamo sofferto da morire gli ultimi 2 minuti, ma meritavamo noi».

La Gazzetta dello Sport