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La Gazzetta: Il “momento no” di De Marco

Così La Gazzetta dello Sport racconta, attraverso l’inviato Luca Calamai, la vittoria della Juventus al Bentegodi contro il Chievo e il clamoroso errore arbitrale a favore dei bianconeri:   È …

Redazione VN

Così La Gazzetta dello Sport racconta, attraverso l'inviato Luca Calamai, la vittoria della Juventus al Bentegodi contro il Chievo e il clamoroso errore arbitrale a favore dei bianconeri:

È una vittoria dal retrogusto amaro. La Juve supera il Chievo 2-1, resta in scia della capolista Roma, ma sul risultato pesa in maniera importante un clamoroso errore arbitrale. E allora raccontiamolo subito questo episodio. Quinto del secondo tempo, Quagliarella ha appena realizzato il gol dell’1-1 e la squadra di Sannino prova a reagire. Bentivoglio conclude dalla distanza: tiro potente ma centrale. Buffon, già responsabile della rete che aveva portato in vantaggio nel primo tempo i padroni di casa, commette un altro errore non trattenendo il pallone. Paloschi, il piccolo Inzaghi, brucia sul tempo tutta la difesa bianconera e realizza. Il guardalinee piazzato sotto la tribuna, il signor Preti, alza la bandierina segnalando un fuorigioco inesistente. Un errore clamoroso. L’arbitro De Marco prende per buona l’indicazione del suo collaboratore (che già l’anno scorso non aveva visto il fuorigioco di Asamoah nella gara contro l’Inter). Eppure lo sviluppo dell’azione doveva, come minimo, accendergli un piccolo dubbio.

Annata negativa

Perché non confrontarsi con Preti? Invece, il direttore di gara ammonisce per proteste Sardo e fa ripartire il gioco. È chiaro che De Marco non è il primo responsabile dell’incredibile sbaglio ma in questo avvio di stagione il fischietto di Chiavari è già stato protagonista di episodi che hanno acceso polemiche. Ricordiamo il rigore non concesso a Pepito Rossi in Fiorentina-Cagliari, il rigore non segnalato (da giudice di porta) su Poli in Milan-Napoli e ora il gol annullato a Paloschi. Tre indizi che probabilmente fanno una prova. Non è un momento felice per De Marco.

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